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Confcommercio contro l’obbligo del Green Pass soltanto in alcune attività: “Sia valido per tutti, anche per i mezzi di trasporto”

Dal 6 agosto chiunque potrà prendere un autobus, un treno o un aereo, ma senza Green pass non potrà sedere al tavolo dentro al ristorante. È l’ennesimo paradosso che ancora una volta getta addosso alle imprese la croce delle misure di contrasto alla pandemia”. Il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli commenta duramente l’obbligo della certificazione che vale soltanto per l’ingresso in alcune attività.

“Il Green pass così come concepito dal governo è zoppo e penalizza ancora una volta gli imprenditori! Se l’obiettivo è spingere sulla campagna vaccinale, che va incoraggiata e velocizzata, l’obbligo del certificato va esteso per accedere a ogni tipo di servizio, non soltanto per chi va al bar, al ristorante o in palestra. O diventa davvero obbligatorio per tutti, oppure, con questo nuovo Decreto viene introdotta un’altra disparità di trattamento che non possiamo più accettare”.

La proposta del direttore di Confcommercio è quella di “o rendere subito il Green pass obbligatorio per tutti, compresi i mezzi di trasporto, considerato l’elevato rischio di assembramento, oppure posticipare la sua introduzione finché non sarà messo a regime con un’azione coordinata”.

Inaccettabile poi secondo Pieragnoli “far ricadere sui gestori delle attività la responsabilità dei controlli. Gli imprenditori non sono dei pubblici ufficiali, devono pensare a lavorare e non possono certo assumersi responsabilità che spetterebbero alle autorità competenti. Ma davvero pensiamo che con l’attività frenetica che caratterizza le giornate di un bar o di un ristorante titolari e dipendenti possano mettersi a chiedere alle persone di esibire il Green pass? Serve quantomeno un’autocertificazione che sollevi i titolari dei locali da ogni responsabilità. I controlli devono rimanere in capo alle forze dell’ordine”.

“Così come è strutturato il meccanismo del Green pass rischia di essere inefficace e finirà solo col dare un altro colpo, forse quello definitivo, ai settori già messi in ginocchio da mesi di pandemia” conclude il direttore di Confcommercio Pisa.