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Cristina Giachi (Pd): “Rivedere norma del 2009. Lavoriamo ad atto di indirizzo per dare risposte a criticità sollevate dalle famiglie”. In commissione Istruzione ascoltato Roberto Curtolo dell’ufficio scolastico regionale per la Toscana.
Modificare la norma del 2009 che impone vincoli stringenti e mal si concilia con la situazione post pandemia. L’organizzazione amministrativa delle classi, cristallizzata ad oltre un decennio fa, è sul tavolo della commissione Istruzione e formazione del Consiglio regionale, guidata da Cristina Giachi (Pd), che punta a scrivere un atto di indirizzo per adeguare le disposizioni al presente, ma che intende anche sollecitare il Governo a mettere in campo il cosiddetto ‘organico Covid’, una delle novità dell’emergenza sanitaria pensato per sopperire alle necessità delle scuole che al momento non risulta confermato per il prossimo anno scolastico.
Da quanto appreso nel corso dell’audizione con l’ufficio scolastico regionale, la capacità numerica delle classi, strettamente legata alla disponibilità di docenti, non può essere una libera scelta di questo o quell’istituto, men che meno dell’ufficio regionale. L’organizzazione del sistema scuola si muove su due parametri: equilibrio e sussidiarietà territoriale. Questo significa, come rilevato da Roberto Curtolo, che l’aumento di una classe in un plesso significa tagliarne un’altra altrove perché occorre tener conto, oltre che della popolazione scolastica come certificata all’anagrafe, anche della presenza di studenti diversamente abili e del contesto in cui si trova la scuola, se in zona montana o insulare ad esempio. “L’ufficio – ha spiegato Curtolo – gestisce esclusivamente il personale disponibile e al momento, dati alla mano, la disponibilità di docenti per il prossimo anno è inferiore di circa una sessantina di unità rispetto all’anno 2020-2021”. Oltre al personale, cala anche il numero degli alunni: in provincia di Firenze, ma il dato è in linea con quello del resto della Toscana, gli iscritti alla materna diminuiscono di 1560, nella primaria mancano 575 alunni, nella secondaria di primo grado gli studenti in meno sono circa 600. Regge, con un leggero aumento, la scuola secondaria di secondo grado dove si è registrata una domanda di iscrizione di 475 alunni in più.
Su questi dati e sul fatto che il ministero dell’Istruzione, sentito quello di Economia e finanza, ha confermato il budget disponibile (identico a quello dell’anno scorso), il sistema scuola Toscana non ha alcuna possibilità di rispondere al nodo sovraffollamento classi sollevato da molte famiglie. “Ore e posti sono cristallizzati. Dobbiamo garantire l’accesso nel rispetto della spesa autorizzata e nei limiti di equilibrio e rispetto del principio di sussidiarietà dettati per legge”, ha aggiunto Curtolo.
Unica chance resta l’attivazione dell’organico Covid e il ministero delle Finanze sta lavorando per rivedere la capienza di fondi e quindi modificare il numero di studenti per classi. Le risorse potrebbero essere trovate nel Pnrr. Anche per accompagnare e sostenere questa iniziativa nazionale, la presidente Giachi sta predisponendo un atto di indirizzo specifico.