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Livelli essenziali di assistenza, la Toscana prima in Italia

“La valutazione del nostro sistema sanitario, effettuata dal Ministero
della Salute, evidenzia l’ulteriore crescita della nostra Regione nel
rispondere ai bisogni sanitari dei suoi cittadini, rispetto all’ultimo
anno. E’ una crescita assoluta e ancora più significativa, perché
superiamo i risultati di vertice degli anni più recenti, anche
relativamente alle dimensioni qualitative dell’assistenza, misurate dalla
cosiddetta griglia Lea. Ringrazio di cuore tutti i professionisti, che
fanno parte di un sistema sanitario di cui essere orgogliosi”. A dirlo il
presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a commento dei risultati
raggiunti.

“Il punteggio ottenuto parla chiaro. La Toscana eccelle non solo per la
tanta assistenza e di qualità, ma anche per le tante prestazioni
specialistiche appropriate – dichiara l’assessore regionale alla sanità,
Simone Bezzini -. Inoltre, emerge che i nostri cittadini si ricoverano
tutti, oltre il 95%, negli ospedali toscani, a testimonianza di una
profonda fiducia nella qualità assistenziale toscana. Il nostro sistema
sanitario, grazie ai suoi professionisti, ha dunque risposto in modo
positivo ai bisogni di salute dei nostri cittadini come in nessun’altra
Regione. Lo studio di Agenas ci dice, inoltre, che la Toscana è fra le
Regioni che durante la pandemia hanno mostrato più capacità di
resilienza, riducendo meno delle altre le prestazioni ambulatoriali durante
l’anno 2020. Ora è il momento di pensare a quello che succederà
dall’autunno in poi. Non ci potranno più essere due sanità parallele, una
Covid e una no-Covid. Andrà quindi superato lo stato di eccezione e
configurata una ‘nuova normalità’. Vanno valorizzate molte esperienze
sviluppate in questi mesi, va fatto il tagliando all’apparato normativo e
si devono attrarre le risorse del Pnrr, strutturando le politiche sanitarie
del futuro, che vedranno al centro il territorio e il cittadino. In questo
senso sarà importante anche l’esito del percorso degli Stati generali
della salute, portato avanti con il Consiglio regionale. La fase impone di
costruire insieme, da subito, la sanità post-emergenza, ragionando
concretamente sui cinque anni di mandato amministrativo”.

La griglia Lea

La griglia Lea è formata da un set di indicatori rappresentativi dei
diversi ambiti sanitari: assistenza collettiva, assistenza distrettuale e
assistenza ospedaliera. Ogni indicatore viene pesato e misurato in base ai
valori “soglia” previsti nel sistema di misurazione, dando luogo a un
punteggio finale, che va da un minimo di -25 ad un massimo di 225.

Nel dettaglio, i risultati 2019 consolidano per la prevenzione gli ottimi
risultati già raggiunti: la % di bambini vaccinati per polio, difterite,
tetano, epatite B, pertosse, Hib, conferma il valore degli ultimi anni,
superando la soglia del 95% in tutte le aziende sanitarie così come la
copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per una dose di vaccino contro
morbillo, parotite, rosolia (mpr). La copertura vaccinale per vaccinazione
antinfluenzale negli anziani non fa registrare miglioramenti significativi
e rimane una criticità. Nessuna criticità si registra per quel che
riguarda, invece, i controlli effettuati dai dipartimenti di prevenzione in
ambito veterinario e alimentare.

Su tutte le aree dell’assistenza territoriale la Toscana si attesta al
massimo livello, superando le poche, e lievi, criticità evidenziate nella
valutazione dell’anno 2018: gli indicatori di monitoraggio per l’assistenza
specialistica, per la farmaceutica, per l’assistenza domiciliare, per
l’assistenza ai disabili, per la salute mentale, per l’assistenza agli
anziani, raggiungono il punteggio massimo.

Per quel che riguarda l’assistenza ospedaliera la Toscana conferma
l’eccellenza: gli indicatori contenuti nella griglia confermano il
raggiungimento, e il superamento, degli standard previsti, a eccezione dei
parti cesarei in maternità di I livello che supera, seppur di poco, la
percentuale massima prevista del 15%.

“Il 2019 è stato l’ultimo anno di utilizzo della griglia Lea così come
l’abbiamo conosciuta nel corso degli anni – spiega l’assessore Bezzini –
dal 2020 la valutazione delle regioni è affidata al Nuovo sistema di
garanzia (Nsg), che si basa su una metodologia innovativa e più dinamica
rispetto alla griglia Lea, con alcuni aspetti tecnici nella determinazione
del punteggio, come il trend degli ultimi 5 anni, la variabilità
intraregionale, il punteggio graduato in base al valore raggiunto, e non
solo, che deve essere per noi di pungolo e di orientamento”.

Capacità di resilienza

La Toscana è fra le Regioni che durante la pandemia hanno perso meno
prestazioni ambulatoriali durante l’anno 2020. Da uno studio fatto da
Agenas è emerso che nell’anno della pandemia il sistema sanitario toscano
è riuscito a far fronte alla domanda di prestazioni prescritte dai medici.
Per le prestazioni specialistiche si registra un calo meno consistente
rispetto a quanto rilevato nelle altre Regioni colpite dal Covid. La
variazione percentuale delle prestazioni di specialistica tra il 2020 e il
2019 è del -24,2%, mentre la media nazionale è di 30,33%.

È il secondo risultato più positivo, superato solo dalla Campania
(-14,3%), e seguito da Puglia (-25,6%), Friuli Venezia Giulia (-26,9%) e Pa
Trento (-27,3%). A seguire tutte le altre, con sempre una maggior
variazione tra il 2019 e il 2020. Se, poi, si considerano le prestazioni di
specialistica erogate a pazienti esenti per condizione economica (codice
esenzione E01), la Toscana è quella che ha avuto la maggior capacità di
resilienza in Italia con solo un -27% di prestazioni in meno nell’anno
pandemico rispetto al precedente 2019.

In seconda e terza posizione troviamo la Puglia (-28,1%) e il Friuli
Venezia Giulia (-30%) e, a seguire, tutte le altre Regioni, con un divario
sempre maggiore tra il pre-Covid e la fase emergenziale.

“Il risultato è particolarmente importante, perché evidenzia l’impegno
profuso da tutti gli operatori sanitari, per garantire l’assistenza ai
nostri cittadini – aggiunge il direttore della direzione Sanità, Welfare e
Coesione sociale della Regione Toscana, Carlo Tomassini -. La continuità
assistenziale è stata garantita anche attraverso la tempestiva attivazione
di prestazioni di telemedicina, ambito in cui la nostra Regione è
intervenuta tempestivamente. Già ad aprile 2020 abbiamo disciplinato la
materia con apposito atto”.

Criticità da affrontare

Esistono ancora criticità da risolvere nel prossimo futuro. In
particolare, il sistema di valutazione nazionale (certificazione Lea)
evidenzia che la nostra Regione è sotto soglia rispetto ai posti letto
hospice (attivi 147 a fronte dei 208 previsti dallo standard nazionale).
Tuttavia, anche in questo campo la Regione è intervenuta con un atto di
programmazione, che prevede l’ampliamento dell’offerta nei prossimi mesi.

“A inizio 2020 è stato portato a regime il modello innovativo di
gestione delle liste di attesa con risultati particolarmente positivi,
oltre il 95% delle prestazioni sono state garantite entro i tempi massimi
previsti – sottolinea l’assessore -. Ciò ha consentito di gestire al
meglio l’erogazione delle prestazioni anche durante l’emergenza, anche se
la fase pandemica ha comportato, negli ultimi mesi, alcune difficoltà
nella garanzia dei tempi massimi di attesa per alcune prestazioni
ambulatoriali”.

Nei primi 15 giorni di maggio le visite oggetto di monitoraggio del Prgla
(Piano regionale per il governo delle liste di attesa) sono state garantite
nei tempi massimi regionali nell’86% dei casi e le prestazioni diagnostiche
nel 91% dei casi, ma la flessione non è rimasta priva di attenzione e già
nel pomeriggio di oggi, 8 giugno, è stato convocato il tavolo tecnico
regionale, per affrontare le criticità emerse e programmare l’attività
dei prossimi mesi.

“Stiamo lavorando a tutto campo facendo tesoro dell’esperienza pandemica
e dei punti di forza, consolidando i risultati finora ottenuti per superare
le criticità – conclude Bezzini -. Le liste d’attesa sono una delle
priorità, per riprendere e rafforzare ancora di più il lavoro iniziato
prima della pandemia e garantire tempi rapidi e, quindi, qualità del
servizio a tutti i cittadini”.