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“Nel sistema sanitario dell’emergenza-urgenza, come in altri settori chiave, vi è una pesante carenza di medici ed è un tema serio con cui tutte le Regioni stanno facendo i conti. In Toscana abbiamo varato misure urgenti, la continuità del servizio è garantita”.
A dirlo è l’assessore alla sanità, Simone Bezzini, che fa il punto sul sistema dell’emergenza urgenza, presentando le misure varate dalla Giunta regionale, per fronteggiare la carenza di medici, un problema nazionale con ricadute anche sul territorio toscano.
“E’ un problema strutturale – prosegue l’assessore – frutto delle scelte nazionali degli ultimi vent’anni, a partire da un’insufficiente programmazione dei posti nelle scuole di specializzazione, il cosiddetto ‘imbuto formativo’, dai vincoli alle assunzioni, dalla scarsità di risorse, ma anche di una ridotta attrattività del settore rispetto ad altri. Solo in Toscana ne mancano circa 200, ma il servizio è comunque garantito su tutto il territorio regionale”.
“Abbiamo adottato – aggiunge – nuove misure concrete per fronteggiare il problema, che è giustamente avvertito e manifestato da tante amministrazioni comunali e associazioni del territorio. È questa oggi una delle principali sfide della sanità toscana e italiana, non esiste la bacchetta magica e va affrontata con grande responsabilità, in un’ottica complessiva di rafforzamento della sanità territoriale. E’ da questo dato che bisogna partire, se si vuole davvero risolvere il problema dei pronto soccorso e dei 118, senza strumentalizzazioni”.
“Nell’ultima giunta abbiamo approvato una delibera che serve a dare ulteriori risposte concrete, dopo aver attivato già ad aprile una linea di intervento straordinaria per il reperimento di personale. Un provvedimento organizzativo urgente, cui farà subito seguito un confronto con sindacati per le misure di incentivazione possibili – spiega -. I servizi dell’emergenza urgenza mantengono la loro funzionalità nonostante le rilevanti carenze di organico grazie allo straordinario impegno dei professionisti in prima linea, che raddoppiano e prolungano i turni, per rispondere ai bisogni di chi si trova in difficoltà, tanto che riteniamo doverosa l’immediata attivazione di un tavolo regionale per la messa in atto di misure uniformi. Abbiamo avviato azioni, per garantire la funzionalità dei servizi nel periodo estivo, ma anche per riportare in equilibrio un settore essenziale nel sistema di assistenza. Con i dipartimenti di emergenza urgenza delle aziende sanitarie e ospedaliere sono state definite le linee di intervento, che abbiamo prontamente tradotto in indirizzi operativi, da attuare secondo le necessità dei presidi di pronto soccorso, nelle rispettive aree di competenza”.
La delibera 657 prevede diverse azioni, a partire dal coinvolgimento dei medici in organico alle altre discipline specialistiche equipollenti, presenti nel presidio considerato (in particolare medicina interna e chirurgia generale) a supporto dei pazienti internistici/chirurgici, nelle aree di osservazione breve intensiva (Obi) dei pronto soccorso e per la presa in carico anticipata di pazienti già inquadrati in pronto soccorso e destinati al ricovero nel reparto di medicina. Vengono poi attivati tutti i percorsi possibili di fast track, ovvero l’invio diretto del paziente dal triage allo specialista di reparto codici bianchi e azzurri, e l’impiego nei presidi, nelle forme consentite dalle norme emergenziali, di medici già contrattualizzati per esigenze legate all’emergenza Covid.
Altre azioni previste sono: la rotazione programmata per periodi adeguati dei medici specializzandi nei presidi di pronto soccorso; la priorità di ingresso dei medici convenzionati già in servizio nei pronto soccorso nelle scuole di specializzazione universitarie; l’elaborazione di accordi di rete tra strutture ospedaliere nell’ambito della stessa area vasta.
Per quanto riguarda più specificamente il 118, la Regione Toscana riprenderà nel prossimo autunno un processo di rivalutazione complessiva del servizio, avviato a metà della scorsa legislatura e poi interrotto, anche alla luce dell’evoluzione delle strumentazioni e dei mezzi di soccorso, a cui dovranno necessariamente e attivamente partecipare i diversi stakeholders (associazioni di volontariato, sindacati, sindaci, ordini professionali, etc.) per giungere a una nuova e condivisa articolazione del servizio, improntata a efficienza e pari efficacia, con una particolare attenzione per le aree interne.
Viene poi istituita una cabina di regia regionale, per determinare le priorità di copertura dei posti vacanti tramite nuovi reclutamenti o mobilità, da rapportarsi alle carenze oggettive di organico, che sarà subarticolata per area vasta.
Infine, viene costituito un gruppo di lavoro interaziendale per definire, a partire dalle proposte dei sindacati della dirigenza medica, un sistema di incentivazione organico e sostenibile degli operatori di pronto soccorso e del 118, da applicare in modo uniforme nel sistema sanitario regionale.