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Servizio civile presso la Prefettura di Pisa

Si comunica che presso la Prefettura è prevista l’assegnazione di tre volontari da impiegare nel Servizio Civile Regionale per la realizzazione del Progetto ” Gestione dell’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo: monitoraggio e controllo di gestione “.

Le domande potranno essere inserite online entro le ore 14,00 di venerdì 28 maggio 2021 accedendo al sito:

https://servizi.toscana.it/sis/DASC e seguendo le apposite istruzioni .

Maggiori informazioni, sul progetto e sui requisiti richiesti per la partecipazione alla selezione, potranno essere reperite sulla home page del sito web della Prefettura all’indirizzo:

http://www.prefettura.it/pisa

Il progetto costituisce la prosecuzione dell’analogo progetto avviato nel 2020 e conclusosi lo scorso 5 marzo con piena soddisfazione come  testimoniato anche dai partecipanti.

LE TESTIMONANZE DEI VOLONTARI AL TERMINE DEL PROGETTO

Mi sono iscritto al progetto con la motivazione di ricambiare il favore. Mi hanno sempre insegnato che la reciprocità è la base di tutte le leggi che governano il mondo, se uno ti fa un favore devi ricambiare. In questo caso ero in debito con l’Italia.

Essendo un immigrato sono stato accolto a braccia aperte da questo meraviglioso paese dandomi la possibilità di avere una vita migliore. Non potevo trovare un luogo migliore per poter fare tutto ciò, che qui alla Prefettura di Pisa. In questo luogo ho avviato le pratiche per il mio primo permesso di soggiorno.

Dopo un anno ricco di emozioni e soddisfazioni in un contesto molto difficile per tutta l’umanità me ne vado sempre più indebitato perché ho ricevuto tanto affetto e supporto da parte del personale.   

E’ stata un’esperienza fantastica anche grazie alle mie colleghe, grazie a loro ho riscoperto il valore dell’amicizia. (M. C. G.)

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Il servizio civile svolto presso la Prefettura di Pisa non è semplicemente stato una frasetta da aggiungere al mio CV.
L’anno trascorso è stata una di quelle esperienze che rifarei, ancora ed ancora, ed i motivi sono parecchi: innanzitutto la mia crescita prima personale che professionale; i colleghi e le colleghe che ho conosciuto, con cui ho instaurato rapporti di stima e rispetto reciproci tanto da rendere ogni minimo confronto costruttivo; i risultati raggiunti per il lavoro svolto con passione e gli sforzi che quotidianamente mi sono stati riconosciuti; le competenze più o meno complicate che ho acquisito.
Il servizio civile, insomma, è stato un anno di scoperta, di consapevolezza, di soddisfazioni e, sì, lo conserverò sempre come un bellissimo ricordo
. (F.P.)

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È difficile raccontare in poche righe quello che vuol dire impiegare un anno della propria vita come volontario del Servizio Civile. Esserlo significa impegnarsi a partecipare all’attuazione di una legge che ha come finalità l’adempimento del dovere costituzionale di difesa della Patria, che fortunatamente non consiste più nel contrastare o prevenire un’aggressione esterna, ma comprende forme di impegno sociale non violento e non armato, volte all’educazione, alla pace tra i popoli, nonché alla salvaguardia e alla promozione dei valori comuni e fondanti il nostro ordinamento; vuol dire credere nei valori dell’integrazione, dell’inclusione, nella risoluzione dei conflitti.

Insegna ai giovani a sviluppare la cittadinanza attiva. Ma a livello personale, è un anno che lascia molto di più di tutto questo.

Un anno di affinamento delle proprie competenze (nel mio caso quelle nel campo dell’immigrazione), un anno di risate, pianti, uffici che sono diventati una casa, colleghi che sono diventati una famiglia. È grazie a questa esperienza che l’anno più nero di sempre, nel pieno della pandemia, si è trasformato in uno degli anni più belli della mia vita.

Grazie. Con il cuore. (I. V.)