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Regione Toscana, agricoltura biologica: prorogati i termini per la presentazione delle domande

Sono stati prorogati al 15 giugno 2021 i termini per la presentazione delle
domande relative ai pagamenti dei premi per l’introduzione e il
mantenimento dell’agricoltura biologica, per l’utilizzo di pratiche
produttive che favoriscono la tutela del suolo da fenomeni erosivi, da
dissesto idrogeologico, favorendo al contempo l’incremento della sostanza
organica nei suoli e il contenimento della desertificazione.

Lo ha stabilito la delibera di giunta regionale 497 del 10 maggio 2021
presentata dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania
Saccardi accogliendo le esigenze degli operatori del mondo agricolo.

Stessa proroga anche per le domande da presentare al fine dell’attivazione
dei premi per gli impegni dell’agricoltore in una gestione migliore degli
input chimici e idrici, nonché per le misure connesse alla conservazione
delle risorse genetiche animali nell’ambito del sostegno allo sviluppo
rurale ed, infine, per le indennità a ettaro di superficie agricola
utilizzata nelle zone svantaggiate al fine di attenuare il rischio di
abbandono dell’attività agricola in queste zone.

“E’ uno sforzo importante – ha detto la vicepresidente Saccardi – , che
sarà a carico delle risorse del Piano di Sviluppo Rurale per il periodo
transitorio 2021-2022 e che mette in evidenza l’indirizzo della Regione
Toscana per favorire e premiare metodi di produzione per un’agricoltura
sempre più sostenibile ed in linea con le esigenze di limitare gli input
chimici che risultano dannosi per l’ambiente, pur mantenendo un livello
assolutamente qualitativo delle produzioni. Altrettanto importante –
prosegue – è lo scopo di sostenere le attività agricole nelle aree
svantaggiate, laddove il presidio umano assume un’importanza fondamentale
per il delicato equilibrio ecologico ed ambientale, anche attraverso la
salvaguardia del prezioso serbatoio di biodiversità costituito dalle razze
zootecniche che, proprio nelle aree interne e montane, contribuiscono, con
il loro valore identitario, a costituire l’irrinunciabile valore aggiunto
delle produzioni”.