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Nella seduta del Consiglio comunale del 30 aprile è stato approvato il rendiconto della gestione dell’esercizio 2020. Si tratta di un bilancio molto complesso, così come quello di tutti i comuni italiani, alla luce dei pesantissimi effetti dovuti alla pandemia.
Dal rendiconto risulta evidente quanto denunciamo da un anno a questa parte, ovvero la carenza ed insufficienza di politiche, interventi ed investimenti adeguati per far fronte all’emergenza sociale ed economica e per contrastare nuove e vecchie povertà sempre più drammatiche.
Ma anche un altro dato diventa oltremodo preoccupante: l’inefficacia e la tardività dell’azione dell’amministrazione per quanto riguarda il recupero dell’evasione. A fronte di accertamenti per oltre 6 milioni di euro, nello scorso anno risultano riscossi appena 578 mila euro, con un ulteriore peggioramento rispetto agli anni precedenti. Se si analizzano i numeri nel dettaglio, si apprende un’evasione accertata per l’IMU si 2,8 milioni di euro, con una riscossione pari ad appena 197 mila euro; cresce l’evasione sulla Tari che sale a 1,5 milioni di euro con una riscossione pari a 282 mila euro e, per quanto riguarda la Cosap, si accerta una evasione per 1,2 milioni di euro, incassando appena 3 mila euro.
Tutto ciò è ancora più grave se si considera il fatto che in questi tre anni di giunta Conti non vi è stato alcuno stanziamento da parte di questa maggioranza per il piano antievasione e che le nostre proposte per introdurre nuove misure per il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale sono state bocciate. Ciò nonostante sia noto, anche grazie alla nostra attività di controllo, che alcuni grandi proprietari e imprenditori hanno maturato negli anni debiti enormi verso l’amministrazione: risorse che se recuperate potrebbero essere investite per le emergenze sociali della nostra città.
A questo si aggiungono le criticità legate al recupero dell’evasione della tassa di soggiorno che, pur sospesa quest’anno a causa della pandemia, fa emergere un sistema di controlli risulta fortemente deficitario. Anche a questo proposito la maggioranza ha fino ad oggi respinto tutte le nostre richieste e proposte di verifica sul settore dell’Airbnb, rispetto al quale l’amministrazione comunale non è neanche in grado di quantificare il fenomeno.
Sul bilancio, poi, pesano come un macigno la questione del People Mover, per il cui deficit vengono accantonati ben 2 milioni e 294 mila euro, pari alla metà della perdita complessiva della infrastruttura. Infatti in base alla matrice dei rischi allegata alla Convenzione con cui è stato realizzato il Pisa Mover la parte pubblica, ovvero il Comune di Pisa, deve ripianare per il 50% le eventuali perdite del bilancio della società che gestisce questa infrastruttura: un meccanismo diabolico e devastante per le tasche dei cittadini e delle cittadine, che da anni denunciamo.
In una fase di pandemia in cui la crisi sociale è sempre più forte e drammatica è inaccettabile destinare milioni e milioni di euro per ripianare i bilanci di una infrastruttura privata e non è al contempo pensabile che il trasferimento di risorse pubbliche ad una società privata avvenga senza una chiarezza degli scopi a cui sono destinate. Questa situazione conferma le nostre ragioni alla contrarietà dell’opera e ai perversi meccanismi finanziari ad essa connessi. Pensiamo che la città debba sapere e che serva la massima trasparenza su una vicenda che potrebbe avere ripercussioni molto pesanti sulle stesse casse comunali.
Infine colpisce il dato del fondo pluriennale vincolato per le spese in conto capitale, ammontante a diversi milioni di euro, che dimostra inequivocabilmente la mancanza di qualsiasi capacità di progettazione, programmazione e spesa da parte di chi governa la città. La quasi totalità di queste risorse, infatti, sono fondi vincolati che la giunta non è stata capace di utilizzare, non portando a compimento i progetti e gli investimenti previsti.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile