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Un sostegno agli allevatori. Arriva con l’ultima delibera approvata dalla
giunta e presentata dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare
Stefania Saccardi che prevede due azioni: un contributo complessivo di
43mila euro circa per coprire, in parte, l’acquisto di animali riproduttori
e un contributo di 50mila euro circa per venire incontro agli allevatori
che mettono a disposizione i propri capi quali “sentinelle” da blue
tongue.
“Sono due interventi nati per stare vicino e dare una mano agli
allevatori che, come sappiamo escono, anche loro, da un periodo di gravi
difficoltà – dice la vicepresidente Stefania Saccardi – e colgo
l’occasione per dedicare un pensiero allo storico imprenditore e allevatore
Adriano Borgioli che proprio poco prima di andarsene venne da me per
perorare la causa della categoria di cui con onore faceva parte e con la
passione che lo contraddistingueva mi fece presente certe necessità legate
agli animali riproduttori. Un metodo fondamentale per garantire la qualità
e il futuro di un’agricoltura e un allevamento sempre più biologica e
attenta al benessere degli animali”.
Per il primo intervento (43mila euro) il contributo sarà utile a coprire
parte del costo di acquisto di animali riproduttori maschi e femmine delle
specie e razze di interesse zootecnico iscritti ai rispettivi libri
genealogici (LL.GG), con priorità per i riproduttori delle razze autoctone
toscane, alcune delle quali, benché geneticamente adatte ai sistemi
produttivi estensivi e agli ambienti del territorio toscano, sono
minacciate dal rischio di abbandono.
Possono accedere al sostegno gli imprenditori agricoli singoli e associati
che allevano specie e razze di interesse zootecnico bovine, ovine, caprine,
bufaline, equine, asinine, suine, titolari di partita IVA e iscritte alla
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura.
Quanto al secondo intervento (50mila euro), si tratta di un sostegno in
regime “de minimis” agli allevatori che mettono a disposizione i propri
capi quali “sentinelle” da blue tongue” in quanto zoopatia ancora da
monitorare nel territorio toscano.
Con questo intervento la Regione Toscana migliora il livello di sicurezza
sanitaria, dando un contributo diretto a compensare forfettariamente i
costi e i disagi sopportati dall’allevatore per la messa a disposizione
dell’autorità sanitaria dei propri capi (specie ovina, caprina o bovina)
così da attuare il Piano di sorveglianza sierologica per la febbre
catarrale degli ovini (blue tongue) previsto dall’ordinanza del Ministero
della sanità 11 maggio 2001.