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“Siamo a metà aprile e il problema delle vaccinazioni nella Regione Toscana non è ancora stato risolto. Io abito in un paesino di poco più 10.000 abitanti nella provincia di Massa, e ho due figli disabili. Le vaccinazioni in questa Regione sono state effettuate solo per la platea riferita a gli ultra ottantenni, ed effettuata presso gli studi ambulatoriali dei propri medici di base, mentre chi non ha facoltà di spostamenti deve chiamare la ASL di riferimento e concordare per il vaccino al proprio domicilio. La situazione è invece assai diversa per le persone con disabilità o estremamente vulnerabili, in quanto bisogna fare domanda tramite il portale della Regione. Come specificato, essendo madre di due figli disabili, mi sono affrettata a eseguire la prenotazione sul portale, e dopo le difficoltà a procedere, alla fine del processo, ho scoperto che le dosi di vaccino per le persone disabili sono terminate”. Inizia così la ”lettera aperta” che Il Segretario Regionale Comparto Disabilità di Confael, la Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori, Sara Dalle Luche rende pubblica per il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Secondo il sindacato ”è veramente scandaloso che oltre non esserci vaccini per le persone disabili, le persone anziane che hanno difficoltà a camminare, devono fare chilometri con il deambulatore, o chiedere supporto ad amici e parenti per farsi accompagnare ai centri vaccinali”. Inoltre, Dalle Luche rende noto una ”anomalia” all’interno del portale per le prenotazioni dei vaccini: ”appare l’opzione ‘RISERVA’, tale opzione permette di essere chiamati con mezz’ora di preavviso, dalla fine dell’orario di somministrazione, se restano delle dosi non adoperate. Una cosa grottesca in quanto puoi essere chiamato 30 minuti prima e devi recarti a una distanza che con mezz’ora non riesci a raggiungere”.
La sindacalista chiede infine a Giani ”quando saranno disponibili sia per le persone anziane sia per quelle ‘fragili’ e i propri caregiver. Si parla tanto di abbattere le diversità delle persone diversamente abili con quelle cosiddette ‘normodotate’ e poi anche in questa situazione di gravità affiorano tutte le disparità e criticità che da anni affliggono queste persone”.