Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Coerenza con la direttiva quadro europea sulle acque, investimenti per la
riduzione del rischio idraulico, valorizzazione del fiume come risorsa per
le comunità, lavoro di squadra con i soggetti coinvolti. Ed un appello al
governo, verso una programmazione più puntuale delle risorse. E’
intervenuta anche l’assessora all’ambiente Monia Monni, nei giorni scorsi al webinar dal titolo ‘L‘Arno che verrà. Idee e progetti per il nostro
Fiume nella Giornata Mondiale della Terra’. L’iniziativa, organizzata da
Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, ANBI e ANCI Toscana e
dai Consorzi di Bonifica 2 Alto Valdarno, 3 Medio Valdarno e 4 Basso
Valdarno, segna l’avvio ufficiale dei lavori de ‘Un patto per l’Arno’, il
Contratto di Fiume destinato a raccogliere e valorizzare attività ed
iniziative. Al webinar è intervenuto, tra gli altri, anche il Ministro
alla transizione ecologica Roberto Cingolani.
“’Il ‘Patto per l’Arno’ – ha detto Monia Monni – rappresenta la strada
maestra verso la costruzione di una visione unitaria. Una strada coerente
anzitutto con la direttiva quadro europea sulle acque, che mira in primo
luogo a tutelare e salvaguardare un bene comune da utilizzare secondo le
regole della sostenibilità, ma anche come elemento chiave per la
promozione di sinergie tra i soggetti che operano sui fiumi”.
Arno come risorsa fondamentale ma anche criticità. “Inizia- ha aggiunto
Monni – un percorso di valorizzazione non solo dell’Arno ma di tutti
i corsi d’acqua del territorio, da guardare sempre meno come minaccia per
la sicurezza e sempre più come risorsa fondamentale di sviluppo, luogo di
vivibilità, fruizione e biodiversità. La Regione in questi anni ha
investito molto, circa 80-100 mln l’anno tra risorse regionali e
ministeriali, per ridurre il rischio idraulico e per la messa in sicurezza
da eventi calamitosi, come nel caso delle piene del novembre 2019 che hanno interessato vari territori e dove le opere di protezione realizzate hanno attenuato le conseguenze e garantito l’incolumità delle persone. Su questa strada vogliamo proseguire, portando a termine gli interventi previsti: la prossima settimana ad esempio partiranno i lavori per una delle opere piùm importanti riguardanti l’Arno, la cassa di espansione di Pizziconi 2, nel Comune di Figline e Incisa Valdarno, un investimento da 10,5 mln di euro, frutto di un accordo di programma con il Ministero”.
“Potenziare la sicurezza dei fiumi – ha proseguito l’assessora – resta
l’obiettivo primario. A questo occorre affiancare quello legato alla loro
valorizzazione, in quanto elementi ambientali preziosi, riserve di
biodiversità, vere e proprie vie verdi da ‘vivere’. Il ‘contratto di
fiume’ diventa un vero e proprio patto, tra tutti gli attori coinvolti,
dall’autorità di distretto alla Regione, dai soggetti titolari della
manutenzione, come i Consorzi di Bonifica, che svolgono un importantissimo lavoro di gestione, ai Comuni, che in questi anni hanno organizzato eventi culturali e di promozione, fino a società e singoli che li utilizzano per la pratica sportiva”.
Infine l’appello al governo. “Per potenziare la sicurezza idraulica dei
corsi d’acqua, ma anche per rendere concreto l’obiettivo di trasformarli in
un patrimonio universale, occorrono risorse. In questi anni il Ministero
dell’ambiente, oggi Ministero della Transizione ecologica, ha investito
molto, ma ciò che adesso diventa cruciale è prevedere in futuro una
programmazione delle risorse caratterizzata da certezza e da un orizzonte
temporale più ampio, proprio per migliorare la sinergia ed il
coordinamento tra i soggetti coinvolti, facendo sistema, ed ottimizzare le
risorse a disposizione”.