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La Scuola Normale Superiore si conferma prima in Italia e a ridosso delle prime 20 università del mondo nella classifica Round University Ranking (RUR), che mette a confronto le prestazioni di 867 importanti università di 85 paesi negli ultimi 10 anni (2010-2020).
L’edizione 2021 è stata pubblicata oggi. La Normale risulta al 23esimo posto mondiale (a primi tre ci sono Harvard University, California Institute of Technology, Stanford University) e avanza di tre posizioni rispetto all’anno precedente, ribadendo il primo posto nel nostro paese.
Il ranking utilizza 20 indicatori diversi, riguardanti 4 aree di interesse degli atenei: quelle della qualità dell’insegnamento (Teaching) e della ricerca (Research), che hanno un peso complessivo dell’80% nella determinazione del punteggio finale; poi l’internazionalizzazione (International Diversity), ovvero la presenza di studenti e docenti stranieri nello staff accademico, e la sostenibilità finanziaria (Financial Sustainability), che pesano il restante 20%.
Nel parametro “Teaching” la Scuola si colloca decima a livello complessivo e prima in Italia. Migliora il parametro “Research”: qui la Scuola Normale è 63esima al mondo, e, di nuovo, prima in Italia (nel 2020, rispettivamente: 83esima e terza). Nei parametri “Financial Sustainability” e “International Diversity” i risultati non sono particolarmente significativi nel confronto con le altre realtà a livello mondiale, anche se in Italia la Scuola Normale è prima e seconda.
La classifica è compilata dalla RUR Rankings Agency, che ha sede a Mosca, sulla base dei dati della statunitense Clarivate Analtycs. Tra i 20 indicatori che hanno determinato i piazzamenti figurano la reputazione accademica internazionale, il numero di studenti laureandi e dottorandi rispetto allo staff complessivo, gli articoli su riviste scientifiche e altri ancora.
«Il ranking RUR è da sempre particolarmente premiante per la Scuola Normale – è il commento del vertice istituzionale, il Direttore Luigi Ambrosio e il Prorettore alla ricerca, valutazione e ranking Angelo Vistoli -. Il criterio generale con cui viene compilato tiene conto della taglia degli atenei e dunque realtà di piccole dimensioni come la nostra non vengono penalizzate. Se guardiamo per esempio all’indicatore “pubblicazioni scientifiche dello staff di ricerca” vediamo che il numero dei papers ascrivibili a ricercatori e professori di una università, pubblicati su riviste in un determinato periodo, viene rapportato al numero complessivo di ricercatori e professori presenti in quell’ateneo: in questo modo la Normale risulta altamente competitiva. E così, passando all’area insegnamento, il fatto che la Normale abbia pochi allievi laureandi e dottorandi non diventa un handicap, come in altre classifiche, ma un punto di forza: pochi allievi sì, ma con tanti docenti e strutture ad essi dedicati, quindi con un indubbio vantaggio in termini di livello di formazione».
Nei prossimi mesi RUR pubblicherà le classifiche per settore disciplinare, tra cui Natural Sciences, Humanities e Social Sciences, in alcune delle quali la Scuola Normale ha ottenuto in passato prestigiosi piazzamenti.