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Da oltre un anno Patrick George Zaki, giovane ricercatore di 31 anni dell’Università di Bologna, si trova in un carcere egiziano dopo essere stato arrestato all’aeroporto del Cairo solo per il suo aperto sostegno a favore dei diritti umani e per alcune opinioni politiche espresse attraverso i social media.
Una detenzione durissima, oltre che immotivata, che è stata prolungata nel corso del tempo fino ad oggi e che ha dato vita a numerose mobilitazioni civili, tra cui ricordiamo anche la bellissima iniziativa “Disegniamo ali per far volare libero Patrick Zaki” ideata dall’artista vicarese, Daria Palotti e sostenuta oltre che dal Comune di Viucopisano, anche da quello di Calcinaia e da tanti altri enti locali.
Dopo l’approvazione in Senato dell’Ordine del Giorno che chiedeva di conferire la cittadinanza italiana al giovane studente e ricercatore dell’Università di Bologna sono partite le verifiche necessarie per aprire l’apposito dossier governativo.
Intanto anche dal balcone del Comune di Calcinaia arriva chiaro l’appello a restituire al più presto la “Libertà per Patrick Zaki”.
Lo striscione voluto dall’amministrazione comunale, afferma, come dichiara il Sindaco, Cristiano Alderigi, “la nostra volontà di schierarci apertamente contro un arresto arbitrario, immotivato e crudele che da oltre un anno sta sfinendo dal punto di vista fisico e mentale un ragazzo che ha avuto l’unico torto di difendere diritti inalienabili ed esprimere in merito le sue opinioni.
Questa reclusione sta privando Patrick della possibilità di vivere tranquillamente la sua vita, di ritrovarsi con i suoi amici di Bologna, di continuare i suoi studi e arrivare al dottorato di ricerca a cui aspirava. E’ stato straziante leggere le condizioni in cui i suoi familiari lo hanno trovato andando a fargli visita nel carcere di Tora.
Dall’altra parte fa invece piacere vedere come istituzioni, associazioni, ma anche semplici cittadini si siano mobilitati affinché Patrick sia rilasciato dalle autorità egiziane. Anche il Comune di Calcinaia intende offrire il proprio supporto a questa causa, sperando che l’iniziativa di conferire la cittadinanza italiana al giovane attivista possa avere una felice conclusione ed essere utile per la risoluzione di questa vicenda”.