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Il bando per la gestione della spiaggia libera n.2 è un pasticcio e non a caso rispetto alla data di scadenza naturale prevista negli scorsi giorni è arrivata una proroga per cui il termine per la presentazione delle offerte è stato posticipato al 12 aprile.
Questa vicenda non a caso è stata esaminata negli ultimi due mesi più volte anche in Prima commissione di controllo e garanzia senza che però sia stata fatta chiarezza e soprattutto consegnata la documentazione ai commissari rispetto alla questione centrale: ovvero il carattere abusivo del manufatto presente.
E’ incomprensibile come l’amministrazione comunale dichiari a mezzo del Dirigente Grossi di non essere in possesso di questi atti prodotti dal Parco di San Rossore che certificano l’abuso ma faccia un bando in cui non esplicita chiaramente che il manufatto presente non ha la conformità urbanistico-edilizia. Da un mese e mezzo chiediamo che ci vengano consegnati i documenti ma senza esito.
Nel bando si dice all’art. 12 che l’aggiudicatario deve provvedere alla liberazione dell’area dal manufatto, senza null’altro aggiungere. Ma poi nelle faq n.3 si afferma che “per il primo anno è possibile adeguare le strutture attualmente esistenti”, mentre nella n.6, di fronte ad un quesito sulla palese contraddizione tra la liberazione dall’area del manufatto e l’obbligo di manutenzione dei manufatti presenti, contenuto all’art. 12 del bando, si legge: “il manufatto dovrà essere demolito. La manutenzione ordinaria e straordinaria dovrà essere effettuata sui manufatti che saranno realizzati”. Anche nella FAQ 8 si dice che il manufatto deve essere demolito.
Al contempo restano irrisolte dalle faq altre questioni come ad esempio se la Cila del giugno 2018 su questi manufatti fosse regolare o meno e quando sia stato controllata, e si prospetta, impropriamente, la necessità di una richiesta di accesso agli atti al Comune di Pisa e all’Ente Parco MSRM per avere le informazioni complete e basilari per la partecipazione alla gara, informazioni imprescindibili anche dal punto di vista dei costi che il concessionario deve sostenere.
I quesiti posti dai potenziali concorrenti rilevano ulteriori criticità, quale la necessaria presenza del campo di beach soccer. A questo non corrisponde da parte dell’ente una richiesta di verifica dell’equilibrio economico finanziario da parte dei concorrenti, che devono sostenere costi, oltre che per la realizzazione di un campo di beach soccer, anche per la demolizione del manufatto esistente, di un eventuale manufatto provvisorio per la stagione 2021, e di un nuovo manufatto per gli anni successivi conforme dal punto di vista edilizio urbanistico.
Dov’è la certezza delle informazioni per chi deve presentare una offerta su una situazione per altro ben nota da tempo? E la certezza per l’Amministrazione di avere un soggetto che riesca a sostenere i costi di investimento, oltre che di gestione? E’corretto mettere a bando una area con all’interno una struttura abusiva senza che per altro il comune abbia fatto nulla per risolvere questa situazione? Siamo molto preoccupati che al posto di risolvere i problemi se ne creino di ulteriori, alla luce di questi evidenti criticità, allungando anche i tempi ed esponendo anche l’amministrazione a contenziosi.
Non sarebbe opportuno, al fine di garantire veramente la riapertura di questa area per la gestione imminente, riconsiderare il procedimento in corso?
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile