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Sul progetto PINQuA vi sono troppe “stranezze”, sbagli progettuali e manca trasparenza. Questo è il motivo per cui il gruppo “Valori e Impegno Civico Dario Rollo” ha depositato una lunga interrogazione per il prossimo consiglio comunale e inviato denuncia al segretario comunale in qualità di responsabile dell’anticorruzione. La richiesta è firmata dai consiglieri Dario Rollo e Lorenzo Peluso che affermano:
“Poca trasparenza, errori materiali, concettuali, procedurali e soprattutto nessuna discussione in aula consiliare, pongono diversi interrogativi. Si parte dall’affidamento della progettazione alla società Crealink srl di Pisa il 28 gennaio u.s. che per appena 2.500 euro ha “offerto” al comune di Cascina il servizio di predisposizione di una proposta progettuale da 15 milioni di euro. Affidamento diretto, nessuna pubblicità, nessuna ricerca di mercato. In appena 10 giorni la società avrebbe sviluppato gli atti di indirizzo dell’amministrazione (ma il Consiglio comunale non è stato mai coinvolto!), chiesto e ottenuto i dati patrimoniali comunali, incontrato le realtà associative, elaborato il progetto tecnico e piano finanziario (con errori) e supportato gli uffici. La cosa che lascia perplessi è che già in data 25 gennaio, quindi prima dell’affidamento del’incarico, il sindaco di Cascina inviava una proposta progettuale ai sindaci di Calcinaia, Vicopisano, Casciana Terme Lari, Crespina Lorenzana e San Giuliano Terme chiedendo il loro supporto. La giunta comunale ha approvato la delibera del progetto con 42 allegati in data 9 febbraio e inviata alla regione l’11 febbraio. La regione Toscana, a sua volta, in data 8 marzo ha “sintetizzato” il progetto con appena 3 allegati (stile copia incolla) e modificato il piano economcio-finanziario specificando anche i costi dei singoli interventi tecnici, cosa che mancava nel progetto approvato dalla giunta cascinese. Come hanno fatto ad avere questi dati? – si domandano i consiglieri. La cosa che lascia stupiti è che numerosi allegati non hanno intestazione né compare il nominativo del tecnico firmatario. Neanche sul piano finanziario compare nulla. Né quello “errato” comunale, né quello “modificato” dalla regione. Nessuno che si assume la paternità e la responsabilità del piano. Chi l’ha predisposto? Come si è giunto a quei costi? Possibile che il costo mq per gli interventi ammonti in media a 2.700 euro? Neanche fossero ville fronte mare! Ma il bello è che in data 15 marzo la giunta comunale di Cascina ha deliberato la modifica degli importi economici del progetto modificando le schede approvate nel mese di febbraio. Importi che però la Regione aveva già modificato senza che il comune avesse comunicato nulla e che aveva anche approvato e inoltrato al ministero – continuano i consiglieri. Per avere credibilità davanti ai propri concittadini è necessaria la massima trasparenza nell’azione amministrativa. Inutile portare in consiglio comunale mozioni chiedendo di partecipare (pagando!) alle iniziative sulla legalità quando invece le decisioni di sviluppo di un territorio e la volontà di gestire milioni di euro, attraverso una “fantomatica” cooperativa di comunità, sono decisi nelle “segrete stanze”. Noi siamo a favore di veri progetti di sviluppo del nostro territorio e lo abbiamo sempre dimostrato. Ma non siamo d’accordo, e mai lo saremo, a certe operazioni “riservate”, come definite dal sindaco. Un progetto da 15 milioni che non c’è, che non si conosce chi lo ha predisposto, non discusso in consiglio comunale e che lascia tanti lati oscuri – concludono Rollo e Peluso.