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Solennità di San Giuseppe: un’altra opera d’arte ‘torna a casa’, nella chiesa di Santa Caterina

In occasione della solennità di San Giuseppe, che la parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto celebrerà venerdì 19 marzo con una Santa Messa alle ore 19, sarà presentato il ritorno in chiesa della tela che rappresenta “La Madonna del Rosario, San Domenico e San Pio V” (1782-1786) realizzata da Giovan Battista Tempesti.

La tela, per lungo tempo conservata nel Seminario Arcivescovile, è stata restaurata dalla ditta lucchese “Lo Studiolo” grazie al contributo della Fondazione Pisa. La storia di questo dipinto risale al 1781, quando andò a sostituire un’opera con lo stesso soggetto, di Giovanni Stefano Maruscelli, andata bruciata in quella data. La Congregazione del Santissimo Rosario, soppressa nel 1782, commissionò così un nuovo dipinto che fu collocato nel 1786 nella chiesa di Santa Caterina dopo essere stato preso in carico dalla parrocchia.

In corso di restauro è inoltre il quadro con “La presentazione di Gesù al tempio” dipinto nel 1673 da Girolamo Scaglia, che rientrerà nella Chiesa di Santa Caterina alla fine di maggio. Anche in questo caso, l’intervento è realizzato dalla ditta “Lo Studiolo” e finanziato interamente dalla Fondazione Pisa. Le due opere d’arte sacra saranno collocate nella controfacciata della monumentale chiesa di Santa Caterina.

Il rientro di questi dipinti restaurati rappresenta una ulteriore tappa della importante operazione di conservazione e di restituzione al pubblico delle molte opere d’arte della chiesa e del convento di Santa Caterina, iniziata anni fa da monsignor Guido Corallini e portata avanti da monsignor Francesco Bachi, rettore della chiesa di Santa Caterina e del seminario Arcivescovile. Dalla fine del 2019 a oggi si segnalano, tra i dipinti restaurati grazie al contributo della Fondazione Pisa e al lavoro dei professionisti dello Studiolo, le ricollocazioni del Miracolo di San Raimondo che resuscita un morto, opera del XVII secolo di Cesare Varchesi, della Predicazione di San Vincenzo Ferreri, di Pietro Dandini (metà XVII sec.) e del Martirio di Santa Caterina, dipinto da Orazio Lomi Gentileschi.

“Ringraziamo ancora una volta la Fondazione Pisa che risponde con generosità ai progetti di restauro e conservazione del patrimonio storico artistico della nostra chiesa -, commenta monsignor Francesco Bachi -. In un tempo in cui i musei sono chiusi, la nostra chiesa parrocchiale, aperta ogni giorno dalle 8 alle 20, diventa anche occasione di un percorso culturale sulla bellezza, di cui abbiamo tanto bisogno”.