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Regione Toscana, chiusure di nidi e scuole in zona rossa: ecco come funziona

A seguito delle decisioni prese venerdì scorso nell’ambito del Ceps – il
comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica istituito dal
presidente Giani – nel fine settimana le scuole dei Comuni in zona rossa e
di quelli per i quali, pur non in zona rossa, è stata comunque disposta la
chiusura di nidi e scuole, si sono attivate per garantire attività in
presenza a favore delle alunne e degli alunni con disabilità e con bisogni
educativi speciali, nonché quando sia necessario l’uso di laboratori.

Il decreto varato dal presidente del consiglio il 2 marzo scorso dispone
infatti che in queste aree sono sospese le attività dei servizi educativi
per la prima infanzia (nidi d’infanzia e altri servizi 0-3), mentre le
attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado
(dalla scuola dell’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado) si
svolgono esclusivamente con modalità a distanza.

Resta però salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora
sia necessario l’uso di laboratori (per le scuole) o per mantenere una
relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica delle
alunne e degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali (per
i servizi educativi per la prima infanzia e per le scuole di ogni ordine e
grado).

Non sono invece previste deroghe per attività a favore dei figli di
lavoratrici e lavoratori dei cosiddetti servizi essenziali, un punto sul
quale nei giorni scorsi era emersa la necessità di un chiarimento.

L’assenza di un fondamento giuridico chiaro su questo punto, visto che il
Dpcm non fornisce indicazioni sull’eventuale deroga (per la quale,
peraltro, non è mai intervenuta una disposizione che definisca quali sono
i servizi essenziali), ha indotto l’assessora regionale all’istruzione
Alessandra Nardini, anche in qualità di coordinatrice della IX Commissione
della Conferenza delle Regioni, a chiedere chiarimenti urgenti al ministero
dell’Istruzione, che oggi ha chiarito che le deroghe sono solo quelle per
l’uso di laboratori e per studenti disabili o con bisogni educativi
speciali.