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Lago di massaciuccoli, interventi per impedire il degrado

“Prevenzione, controllo e azioni concrete per il Lago ed il Padule di Massaciuccoli: in questi anni abbiamo messo in fila una serie di iniziative per contrastare l’abbandono dei rifiuti e per riordinare la situazione delle bilance e dei ricoveri barchini, strutture nate nei decenni passati senza autorizzazione e che quindi attualmente, com’è noto, non possono essere riqualificate per mancanza di titoli”.

spiega il presidente del Parco Giovanni Maffei Cardellini. Innanzitutto l’Ente, dopo essere diventato proprietario di alcune aree situate nel padule nord e sulla costa est e sud del lago, grazie ad un cofinanziamento regionale, qualche anno fa ha rimosso 15 bilance abbandonate, una grande operazione di risanamento ambientale che ha comportato la bonifica dall’amianto e dai rifiuti speciali. L’anno scorso è stato attivato, primo Parco in Italia, il sistema MayDayEarth per la segnalazione geolocalizzata dei rifiuti e la promozione di campagne di pulizia con cittadini e associazioni, un’attività che coinvolge le comunità e diffonde una sensibilità verso l’ambiente che disincentiva ulteriori abbandoni. Inoltre sono aumentati i controlli grazie alla collaborazione delle guardie del Parco con le altre forze dell’ordine e ad un accordo specifico con la polizia locale. Per la riqualificazione dei manufatti del lago il Parco ha elaborato un piano per riordinare i ricoveri barchini concentrandoli in alcuni punti scelti e promuovendo la loro riqualificazione con materiali sostenibili, mentre nel Piano Integrato del Parco sarà affrontata la questione delle bilance con l’obiettivo di rendere possibile la riqualificazione delle strutture realmente utilizzate, sempre con materiali consoni all’ambiente, e di promuovere la rimozione di quelle abbandonate come ha già fatto il Parco nei terreni di sua proprietà.

Per continuare su questa strada molto importante è la collaborazione con le comunità: proprio recentemente sono nate le ‘Sentinelle del lago’ che tra le altre attività stanno mappando le situazioni di degrado su cui il Parco interverrà interlocuendo con i proprietari delle aree interessate. È infatti importante ricordare che la maggior parte dei terreni che ricadono sul territorio dell’area protetta non sono di proprietà dell’Ente e che sono i proprietari delle aree ad essere i responsabili della manutenzione e della pulizia delle stesse.

Ph Pietro Fadda