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Decreto Sostegni: “Superare sistema dei Codici Ateco e ristori basati su perdite di fatturato annuo e costi fissi”

“Serve un deciso cambio di rotta rispetto al meccanismo dei Ristori utilizzato finora, e auspichiamo davvero che il primo provvedimento del Governo Draghi rivolto alle imprese superi definitivamente i parametri con cui sono stati erogati contributi e ristori dal precedente governo”. La presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini chiarisce le priorità e le esigenze che dovranno essere contenute nel prossimo Decreto Sostegni.

“Servono misure di ristoro adeguate e tempestive, che rispondano in modo equilibrato alle esigenze dei diversi settori e delle attività commerciali, imprese e professionisti. La schizofrenia con cui è stata gestita l’emergenza finora deve finire, a partire dal prossimo Decreto Sostegni, dove diventa fondamentale un meccanismo per la distribuzione delle risorse che superi il sistema dei Codici Ateco. Questo sistema ha penalizzato un numero incalcolabile di imprese, e non è più accettabile che a un’azienda sia negata la possibilità di accedere ai contributi soltanto per una questione di codice”.

Da qui la necessità di inserire nel Decreto: “Un meccanismo che non introduca tetti rigidi di ricavi e faccia riferimento alle perdite di fatturato annuo, valutando con attenzione la misura percentuale come condizione di accesso. Parametrare i ristori ai mesi di gennaio e febbraio del 2021 sarebbe una beffa considerato l’irrisorio giro d’affari di questo inizio anno. Gli stessi meccanismi inoltre devono tenere in considerazione i costi fissi, che per gli imprenditori ci sono sempre stati a prescindere dalle chiusure, zone gialle, arancioni o rosse: affitti e utenze da pagare purtroppo non sono andati in lockdown”.

La presidente di Confcommercio Pisa auspica anche “l’erogazione immediata di un acconto alle imprese, basato sul calo di fatturato dell’intero 2020. In attesa del Decreto sarebbe una boccata di ossigeno fondamentale per non subire ulteriori ripercussioni devastanti. In provincia di Pisa sono state chiuse 400 imprese nell’ultimo anno e senza interventi adeguati il bilancio sarà ancora più catastrofico nel 2021”.