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Aperte le selezioni per scrivere il grande racconto collettivo “Un Paese ci vuole”. Pacini Editore cerca storie

Un paese ci vuole. Aree interne e progetti di comunità” è il tema della nuova Call Print promossa da Pacini Editore per la collana editoriale New Fabric con l’obiettivo di cercare realtà innovative, esperienze, sperimentazioni, processi e pratiche di coinvolgimento delle comunità per realizzare un grande racconto collettivo di ciò che accade nelle aree interne o lontane dai grandi centri urbani. La Call Print bandita da Pacini Editore (tutte le indicazioni sul sito: https://www.pacinieditore.it/non-solo-libri/la-nuova-call-print-un-paese-ci-vuole-aree-interne-e-progetti-di-comunita/) è quest’anno alla terza edizione e alla fine di novembre si concretizzerà con l’uscita di un volume, in cui saranno raccolte le esperienze selezionate, in edizione cartacea e ebook. Attraverso questa speciale Call Print si chiede infatti di analizzare o raccontare il proprio progetto o processo innescato; la partecipazione è aperta a tutti: singoli, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni, enti pubblici, enti di ricerca potranno inviare la loro proposta di testo (entro le 3.000 battute spazi inclusi) entro il 20 aprile all’indirizzo newfabric@pacinieditore.it. Seguirà una selezione e poi la richiesta di un racconto da 20.000 battute che andrà a comporre il volume.Si tratta della terza Call Print promossa dalla collana New Fabric di Pacini Editore: nel 2019, la call sulle Professioni al tempo della rigenerazione urbana, diede vita a Il ritorno a casa degli Ulissi, mentre a quella del 2017 è seguita, nel 2018, la pubblicazione di Leggere la rigenerazione urbana. Per portare avanti il lavoro editoriale relativo alla Call Print, la casa editrice Pacini Editore ha costituito un collettivo composto anche da alcuni partecipanti alle prime due edizioni del bando, che si propongono come attivatori del cambiamento. Perché le aree interne? Perché, come è noto, le aree interne italiane sono accomunate da fattori ricorrenti: assenza di servizi primari come scuole e ospedali, rete internet inadeguata, scarse opportunità lavorative, invecchiamento della popolazione, spopolamento e abbandono. Territori, insomma, che pagano il prezzo di una distanza geografica dai centri su cui, negli ultimi decenni, si sono concentrati i maggiori investimenti, aggravata dall’assenza di infrastrutture di collegamento. La distanza fisica è col tempo divenuta concettuale, affermando l’dea che la vita contemporanea fosse ormai incompatibile con questi territori, decretandone di fatto l’abbandono. La crisi delle grandi città interrompe questo maleficio, consolidando l’idea di ‘salute’ intesa come somma di elementi complementari, tra i quali il paesaggio, la qualità dell’aria, la sostenibilità e la bontà del cibo etc… L’esito in questi territori è la compartecipazione tra generazioni da cui nascono i semi per un futuro inedito e imprevedibile. Tutto materiale da raccontare nel nuovo volume di Pacini Editore.