Physical Address

304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124

L’intervento del Sindaco Conti in Consiglio Comunale nel Giorno del Ricordo

«Alle Autorità, agli ospiti di questo Consiglio Comunale, alla Giunta, ai colleghi Consiglieri,
rivolgo il mio saluto ringraziandovi per la partecipazione a questa seduta straordinaria, voluta dal Comune di Pisa nel Giorno del Ricordo, per celebrare la ricorrenza sancita da una legge dello Stato, la numero 92 del 2004.
Una legge tardiva ma necessaria, perché permise di colmare una grave lacuna del nostro Paese, quella di aver confinato all’interno delle comunità che avevano subìto il lungo dramma delle foibe e il successivo esodo, senza che la narrazione di quelle vicende fosse inserita a pieno titolo nel dibattito pubblico come patrimonio nazionale.
Il Parlamento Italiano, con la legge del 30 marzo 2004, ha restituito dignità alle istituzioni e alle persone coinvolte istituendo il Giorno del Ricordo per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
“Una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo”, così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo dello scorso anno, sottolineando che “esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante”. Faccio mie le parole del Capo dello Stato quando afferma che “oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”. E credo vada riconosciuto grande merito al nostro Presidente se oggi tutti hanno cominciato a parlare di questo tema, anche grazie a quel gesto che venne giustamente definito storico, quando nel luglio scorso, davanti alla foiba di Basovizza, il presidente della Repubblica Italiana e il presidente della Repubblica di Slovenia, si presero per mano. Un gesto semplice ma potente, simbolico e carico di significati per tentare di rimarginare una ferita rimasta aperta troppi anni.
Il Comune di Pisa con il programma delle iniziative organizzate per il 10 febbraio in collaborazione con Prefettura di Pisa, Provincia di Pisa e comitato provinciale Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, vuol fare la propria parte dando un contributo di verità e di conoscenza, rimediando a una colpevole rimozione collettiva perpetrata per lunghi anni.
La data naturalmente non è casuale. Il 10 febbraio 1947, infatti, vennero firmati a Parigi gli accordi di pace che posero idealmente fine alle violenze perpetrate ai danni dei nostri connazionali. Tra Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia, secondo alcune fonti le vittime italiane furono oltre 10 mila. 350 mila, invece, i giuliani e i dalmati che dovettero abbandonare le proprie terre d’origine, annesse alla Jugoslavia lasciandosi alle spalle dolore e morte, nella drammatica e assoluta incertezza del proprio futuro e di quello delle loro famiglie. Trovarono rifugio, non senza difficoltà, in molte provincie italiane. Anche Pisa, molti anni fa, ha accolto una comunità di istriani, giuliani e dalmati che hanno ripreso qui il cammino della loro vita interrotto brutalmente dalle violenze perpetrate nel confine orientale.
Chi non ricorda non ha futuro.
Per questo, nonostante la pandemia che ci costringe a rinunciare a condividere questa celebrazione con i ragazzi delle scuole, abbiamo voluto contraddistinguere questa edizione del Giorno del Ricordo con un segno tangibile che rimarrà nella nostra città, l’intitolazione di uno spazio cittadino a Norma Cossetto, per onorarne la memoria e ricordare, insieme a lei tutte le donne che hanno dovuto subire violenze, torture e sofferenze di ogni tipo in quegli anni terribili.
Nel dopoguerra, l’8 maggio 1949, il Rettore dell’Università di Padova su proposta di Concetto Marchesi, accademico e deputato dell’assemblea costituente, le conferì la laurea ad honorem, specificando che Norma era caduta per la difesa della libertà.
L’8 febbraio 2005 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi concesse alla giovane istriana la medaglia d’oro al merito civile. Da oggi, anche noi la ricordiamo».