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Un anno fa, grazie alle nostre denunce, la città veniva a conoscenza del progetto di potenziamento dell’impianto di trattamento rifiuti speciali di Herambiente a Ospedaletto. In questi 12 mesi siamo stati gli unici, nel più totale silenzio della Regione e del Comune e di tutte le altre forze politiche, a chiedere ripetutamente informazioni, trasparenza, discussione, coinvolgimento della cittadinanza su una decisione così importante e negativa per il territorio.
Noi abbiamo fatto emergere la notizia, noi ci siamo opposti sin da subito a questa opera. Non per dire semplicemente no, ma perché abbiamo subito capito che la proposta dell’azienda è assolutamente predatoria nei confronti di questo territorio. Le nostre richieste sono cadute nel vuoto fino alla scorsa settimana e la cittadinanza non é mai stata coinvolta.
Ma i fatti ancora una volta ci stanno dando ragione, tanto che lo stesso Ufficio ambiente del Comune di Pisa ha dato un parere negativo al progetto per le sue ripercussioni ambientali, parere che sindaco ed assessori hanno tenuto nel cassetto per mesi. Solo in questi giorni la giunta sta prendendo finalmente una posizione, certificando l’insostenibilità di un intervento che gli stessi uffici comunali hanno evidenziato.
Ma alcune delle dichiarazioni fatte dall’assessore Bedini per spiegare il no del Comune non sono in alcun modo condivisibili. Non è accettabile accostare i danni ambientali che questo impianto produrrà, se verrà realizzato, al campo nomadi sgomberato, così come l’insinuazione che quella dei “rifiuti zero” sia un’ideologia, visto da anni c’è chi ci sta lavorando concretamente con riconoscimenti ufficiali. Ricordiamo comunque che il riuso, il recupero e il riciclo prima dello smaltimento (e quindi prima delle discariche e degli inceneritori) sono la base della legislazione sui rifiuti. Non a Pisa, Lucca o in Toscana. Non in Italia. Ma in Europa.
Negli anni scorsi da soli ci siamo battuti per la chiusura dell’inceneritore di Ospedaletto, attaccati da tutte le altre forze politiche. Col tempo, insieme con le associazioni e i comitati, abbiamo vinto questa battaglia.
Oggi vogliamo ancora una volta ribadire perché siamo contrari al potenziamento di questo impianto: noi vogliamo che l’economia del nostro territorio non sia determinata dai disegni di profitto delle imprese, ma sia legata alla tutela della salute, dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio culturale. La proposta avanzata da Herambiente si fonda invece sull’esclusivo interesse privato della proprietà, e la sua approvazione aggiungerebbe un carico intollerabile ad una parte del nostro territorio già duramente provato. Per questo non è accettabile in alcun modo alcuna ipotesi di compensazione o di mitigazione in cambio del via libera all’intervento.
Riteniamo fondamentale che anche la Regione Toscana si esprima negativamente su questo progetto e per questo abbiamo chiesto e ottenuto anche l’audizione, in Prima commissione consiliare permanente, degli uffici tecnici regionali e dell’ARPAT.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione comunista- Pisa possibile