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Sono tre i progetti dell’Università di Pisa finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso le risorse del Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (FISR). Un risultato che conferma l’eccellenza dell’Ateneo pisano nell’ambito della ricerca competitiva, se si pensa che in totale sono 22 i progetti finanziati in tutta Italia a fronte di un numero di quasi 1000 domande. Il contributo complessivo assegnato ai tre progetti ammonta a circa 1,5 milioni di euro, che corrisponde al 5,66% del budget totale stanziato dal MUR per questo bando. L’Ateneo pisano è stato finanziato in tutti e tre i macrosettori (LS – Life Sciences; SSH – Social Sciences and Humanities; PE – Physical Sciences and Engineering) e nel settore SSH, è l’ente che ha ricevuto il finanziamento più corposo.
I tre progetti che coinvolgono docenti e ricercatori dell’Università di Pisa sono i seguenti:
Progetto VIOLoC, “Analisi di VIno e OLio mediante un Laboratorio on-Chip (LoC) a remote connettivity (clouding)”, coordinato da Fabio Mencarelli del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, che vede coinvolti come partner l’Università della Tuscia e il CNR-Nano Pisa. Il progetto prevede di rivoluzionare il mondo dell’analitica del vino e dell’olio grazie allo sviluppo e applicazione di microsensoristica (Lab on Chip) a base microfluidimetrica per l’analisi dei polifenoli del vino e dell’olio. Questi sensori affittati alle aziende potranno esser impiegati sia nel processo che nell’analitica e i segnali che acquisiranno saranno inviati in cloud a un centro (laboratorio, start-up) dove, grazie ad AI, saranno processati e rinviati alle aziende sotto forma numerica (concentrazione di un analita). Non girano bottiglie ma girano segnali e numeri.
Progetto S-P-HERITAGE, “Lezioni per il futuro dal patrimonio culturale del passato: quattrocentomila anni di risposta delle popolazioni umane alle variazioni del livello del mare e ai cambiamenti climatici nel Mediterraneo Nord-Occidentale”, di cui è responsabile Marta Pappalardo del Dipartimento di Scienze della Terra, insieme a una équipe dell’Università di Milano. Il progetto, condotto in un’ottica interdisciplinare, cerca di approfondire le lezioni provenienti dalla storia profonda del nostro pianeta, da cui possiamo ricavare importanti informazioni sui cambiamenti climatici, osservando in particolare gli effetti provocati dalle variazioni del livello del mare avvenute negli ultimi 400mila anni in uno dei siti più importanti della preistoria europea, quello dei Balzi Rossi (IM).
Progetto SERICA, “Sino-European Religious Intersections in Central Asia. Interactive Texts and Intelligent Networks (Intersezioni Religiose tra Cina ed Europa sulle rotte dell’Asia Centrale. Testi interattivi e Reti Intelligenti”, coordinato da Chiara Ombretta Tommasi del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Studiosi di differente formazione e background (compresi ricercatori del dipartimento di Ingegneria dell’informazione, oltre all’Università di Torino quale partner) collaborano con l’obiettivo di produrre un archivio di testi e di oggetti che sia in grado di fornire una visione globale delle interconnessioni tra Europa e Asia lungo la Via della Seta, articolate lungo tre assi portanti – idee, persone, realia – in una prospettiva diacronica che si estende dal II-I secolo a.C. al XIX.