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La pandemia non ferma il percorso di educazione alla memoria e alla cittadinanza avviato già da anni nelle scuole e non impedisce di perpetuare il ricordo storica coinvolgendo la cittadinanza.
Anche quest’anno infatti sarà celebrato il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale che ogni 27 gennaio serve a commemorare le vittime dell’Olocausto. Il Comune di Castelfranco di Sotto promuove una serie di iniziative rivolte ai ragazzi che frequentano le scuole secondarie di I grado e primarie di Castelfranco, ma anche un evento aperto a tutta la cittadinanza.
Queste occasioni servono a sensibilizzare gli studenti su tematiche di interesse storico e civile, formando la loro coscienza di cittadini di domani.
Il 28 gennaio, alle ore 9.00, l’Amministrazione Comunale propone alle classi terze della scuola secondaria un incontro con l’ANED (Associazione Nazionale ex Deportati Politici). Il dibattito condotto da Massimo Fornaciari avverrà a distanza, in forma digitale, nel rispetto delle misure per la prevenzione della diffusione del Covid-19.
Ciascuna classe potrà seguirlo collegandosi su Meet dalla propria aula.
Per quanto riguarda le classi quinte della scuola primaria invece, è proposta la visione di un film, organizzata per mercoledì 27 gennaio. I lungometraggi proiettati nelle varie classi saranno: “Jona che visse nella balena”, “Train de vie – Un Treno per la vita” e “La vita è bella”.
Per tutta la settimana del 27 gennaio, presso la Biblioteca Comunale, sarà allestito un corner dedicato alle commemorazioni che mette a disposizione degli utenti libri per approfondire l’argomento da un punto di vista storico, umano e filosofico.
“Tante iniziative portate avanti già da tempo sul tema della memoria non potranno essere effettuate quest’anno a causa delle limitazioni dettate dall’emergenza sanitaria. Ma questo non vuol dire fermare il ricordo – hanno commentato il sindaco Gabriele Toti e l’assessore alla Cultura Chiara Bonciolini – . Abbiamo cercato delle soluzioni alternative per proseguire il lavoro di educazione alla memoria soprattutto nelle scuole. Questo tipo di attività non possono essere cancellate, nemmeno nel periodo storico in cui viviamo, perché sarebbe un impoverimento per tutti. Alimentare la cultura del ricordo rappresenta linfa vitale per le coscienze dei futuri cittadini”.