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Dì di Sant’Antonio: nella chiesa di San Michele in Borgo la celebrazione per ricordare la ‘Battagliaccia’

Si è svolta ieri, domenica 17 gennaio, alle 18.30 nella chiesa di San Michele in Borgo la tradizionale celebrazione della solennità di Sant’Antonio Abate, giorno nel quale anticamente a Pisa veniva disputata la cosiddetta “battagliaccia”.

L’appuntamento, giunto alla sua 50^ edizione, è stato organizzato dall’associazione Amici del Gioco del Ponte. L’Assessore alle Tradizioni della storia e dell’identità di Pisa, Filippo Bedini, nel partecipare alla Messa in rappresentanza del Consiglio degli Anziani insieme all’Anziano Rettore Michele Conti, al Cancelliere Giuseppe Bacciardi e al Comandante Generale Roberto Tonini, ha voluto ricordare che: “Sant’Antonio Abate è una festa bellissima e importante, della quale forse oggi, specialmente nelle città, si coglie poco il significato profondo: questa ricorrenza in passato, in particolare nelle campagne, si legava a un momento, la metà di gennaio, in cui tradizionalmente si fissava il “ritorno” della luce, perchè il sole torna ad avere forza e le giornate si allungano, portando vita e fertilità ai campi. Come il solstizio e l’epifania, queste feste erano caratterizzate dall’accensione di fuochi e falò rituali, coi quali si salutava definitivamente l’anno vecchio, “bruciando” il passato, e si cominciava il nuovo ripartendo dalla cenere, purificatrice e fertile”.

“Quando ancora il Capodanno non aveva la rilevanza che ha oggi, il giorno di Sant’Antonio abate segnava l’inizio del nuovo anno, con tutte le sue attività. A Pisa questo giorno si lega inequivocabilmente, anche se in modo non unanimemente riconosciuto, ai tempi antichi del Gioco del Ponte, perché vi si disputava, a partire dal 1600, la “battagliaccia”, volgarmente detta “a chi monta monta”, che costituiva una sorta di avvio dell’anno giocopontesco, con una sfida che coinvolgeva i giovani, che imparavano le regole e potevano farsi vedere per essere magari reclutati per la battaglia vera e propria”.

“Una ricorrenza importante – evidenzia Bedini – nel calendario alfeo. Perciò, anche la nostra Amministrazione, oltre a unirsi alla tradizione portata avanti dall’Associazione “Amici del Gioco del Ponte”, ha voluto individuare nel 17 gennaio un giorno di “ripartenza”: lo scorso anno abbiamo avviato una piccola, ma significativa “tradizione”, che consiste in una riunione con i 12 Magistrati del Gioco del Ponte prima della Santa Messa di Sant’Antonio. Un incontro per tracciare un bilancio dell’anno precedente e condividere gli obiettivi per quello che parte. Purtroppo quest’anno le restrizioni legate alla pandemia non permettono di tenere questa riunione, e anche la Messa ha numeri contingentati”.

«In occasione del nuovo anno – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Amici del Gioco del Ponte, Umberto Moschini – desideriamo rivolgere il nostro saluto beneaugurante a tutto il popolo del Gioco auspicando che, dopo la forzata sosta, nel Giugno 2021 si possa rinnovare la storica battaglia tra le Nobili Parti tornando a celebrare il momento più esaltante della nostra tradizione. Un ringraziamento alla Amministrazione Comunale e all’Assessore Filippo Bedini, per il rinnovo dei costumi e degli indispensabili accessori, che hanno stanziato il finanziamento necessario e confidiamo che questo possa proseguire per dare il giusto risalto alla grande “mostra” e riportarla al suo cromatico splendore. Al popolo del Gioco l’invito di prepararsi con entusiasmo, collaborazione e disponibilità a servire il Gioco nei ruoli affidati o nel lavoro volontario per preparare e svolgere l’evento cioè la “Festa di Pisa”, e così permettere al fiume Arno di ripetere che “ Pisa è sempre grande ed immortale”».

Nel ringraziare l’Associazione organizzatrice, e in particolare il Presidente Moschini, e nell’augurare a tutti gli appassionati di Gioco un buon lavoro, l’Assessore Bedini ha voluto sottolineare come “in un anno così difficile e segnato dal lutto, ci troviamo nella bellissima chiesa di San Michele in Borgo innanzitutto per ricordare tutte le persone attive o semplicemente appassionate del Gioco che nel 2020 ci hanno lasciato. Poi per ringraziare per quanto di buono siamo riusciti a fare, nonostante il covid-19: l’assegnazione di ben 3 sedi civili; acquisti importanti di costumi del corteo di rievocazione storica e di accessori, bandiere e addobbi per abbellire i Lungarni il giorno del Gioco, che non esistevano più; la redazione, ormai quasi conclusa, del nuovo regolamento generale del Gioco del Ponte e anche del regolamento tecnico della battaglia. E ancora: lavori al magazzino dei materiali e nuove dotazioni per la corretta conservazione dei costumi e dei corredi accessori; lavori di ristrutturazione in alcuni luoghi di allenamento; l’acquisto della collezione Zampieri come nucleo embrionale imprescindibile della sezione relativa ai documenti di un futuro museo delle Tradizioni. Insomma, un 2020 che è trascorso senza Gioco del Ponte, ma durante il quale molte cose sono state fatte per il Gioco, per il suo futuro e per la sua promozione”.

La celebrazione si è svolta nel rispetto di tutte le norme anti-Covid e ha visto la partecipazione delle autorità cittadine e di una rappresentanza ridotta del Gioco.