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L’amministrazione comunale di Cascina sta lavorando al nuovo bando di concorso pubblico per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e in corso d’anno verrà pubblicato l’avviso. La nuova Amministrazione, fin dal momento dell’insediamento, si è mossa nell’ottica di definire il nuovo bando affinché sia rispondente e coerente con gli obiettivi del nuovo mandato.
“L’elaborazione del nuovo bando terrà conto della necessità di eliminare le disposizioni discriminatorie verso gli stranieri previste dal precedente bando – dichiara l’assessora al sociale Giulia Guainai -. In particolare delle norme che richiedevano l’esibizione della certificazione di non possidenza di immobili ad uso abitativo ubicati all’estero. Questo requisito, così come disciplinato dalla Legge Regionale, non può né deve esser escludente in fase di presentazione della domanda, spetterà invece al Comune effettuare le idonee e necessarie verifiche in fase di assegnazione”.
In sede di stesura del testo, in relazione alle disposizioni regionali riguardanti il requisito di residenza anagrafica o lavorativa per almeno cinque anni non continuativi, è emersa la necessità di approntare ulteriori approfondimenti. La materia è infatti attualmente oggetto di controversia, come emerso anche dalla recente giurisprudenza della Corte Costituzionale, poiché il radicamento territoriale non può comportare l’esclusione dalla possibilità di presentare domanda da parte di chi si trova in una situazione di emergenza abitativa e di effettivo bisogno. Si tratta evidentemente di un aspetto di rilievo sul quale la nuova giunta regionale ha mostrato un’apertura relativamente alla possibilità di valutare un adeguamento della legge alla giurisprudenza più recente sui requisiti di accesso ai bandi Erp.
“L’Amministrazione cascinese si riserva di far slittare la pubblicazione del nuovo bando – prosegue l’assessora -. Il rinvio diventa utile a far maggior chiarezza proprio nell’interesse di tutti i cittadini e con l’obiettivo di garantire effettivamente i loro diritti. Intendiamo evitare di pubblicare un bando che contraddice in parte la funzione sociale dell’Erp, violando il principio di uguaglianza sostanziale, e che potrebbe risultare viziato in partenza, con il rischio che venga impugnato dalle Associazioni di categoria come avvenuto in altri comuni, essendo il termine di 4 anni ordinatorio ma non perentorio”.