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Fra gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2021-2023 approvati in consiglio
regionale è previsto lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro,
distribuiti sulle tre annualità di bilancio, a favore delle politiche a
supporto della formazione universitaria e nello specifico a supporto dei
dottorati di ricerca.
L’assessora Alessandra Nardini commenta “Sono particolarmente soddisfatta del risultato raggiunto e per questo ringrazio il consiglio che, anche grazie ad un certosino raccordo con gli uffici della giunta, ha permesso di assicurare la copertura finanziaria ad un intervento chiave nell’ambito delle politiche a sostegno dell’istruzione universitaria. Con il termine della programmazione FSE 2014-2020 rischiavamo di dover interrompere una misura sulla quale il sistema delle università toscane ha basato una parte importante della propria offerta dottorale; lo stanziamento previsto in Legge di Bilancio consentirà di assicurare continuità alla misura a sostegno dei dottorati Pegaso, un intervento fondamentale per le nostre Università e per lo sviluppo della nostra regione”.
La Regione Toscana finanzia dal 2011, con specifiche borse di studio, i
Dottorati Pegaso, corsi realizzati in rete da più atenei, in
collaborazione con enti di ricerca e imprese operanti sul territorio.
Il finanziamento, che intende favorire la partecipazione alla formazione
dottorale da parte di una più ampia platea di giovani, mira a promuovere
la qualificazione dei PHD. Questo è possibile grazie alla messa in rete
delle eccellenze delle Università che consentono di formulare offerte
formative strutturate, complete e di altissima qualità.
Grazie al sostegno regionale sono stati avviati corsi di PHD in ambiti
disciplinari nuovi e di grande rilevanza per lo sviluppo futuro della
regione (si pensi al dottorato Pegaso su Industria 4.0, a quello sulle
Neuroscienze o a quello su Biochimica e biologia molecolare).
I bandi selezionano dottorati innovativi dal punto di vista
dell’internalizzazione, ovvero corsi caratterizzati da accordi, co-tutele,
scambi di docenti con università straniere e da periodi di studio
all’estero obbligatori di almeno 6 mesi; dal punto di vista
dell’intersettorialità premiando i dottorati caratterizzati da forte
approccio multidisciplinare; dal punto di vista dell’imprenditorialità
selezionando dottorati realizzati in collaborazione e con il
cofinanziamento delle imprese operanti sul territorio regionale.
“Dal 2011 al 2020 Regione ha cofinanziato in media ogni anno 15 corsi di
dottorato con circa 80 borse triennali”, ha continuato Nardini. “La più
ampia offerta formativa disponibile in Toscana, il suo livello qualitativo,
la sua apertura internazionale e non ultimo lo stretto collegamento che i
Dottorati Pegaso hanno con la parte più innovativa del sistema produttivo,
hanno nel tempo attratto un numero crescente di laureati provenienti da
altre regioni. Giovani altamente formati e motivati che, dopo la formazione
dottorale, si trattengono inserendosi nelle nostre imprese e determinandone le capacità di innovazione e competitività. I giovani che, invece, si avviano alla carriera accademica, anche quando trovano la loro occupazione al di fuori del nostro territorio, mantengono uno stretto legame con le istituzioni dove si sono formati e hanno iniziato la loro attività di ricerca. Quei giovani ricercatori che si inseriscono in altri contesti di ricerca diventano così i nostri migliori ambasciatori e sono spesso alla
base delle collaborazioni e dei partenariati di successo che le nostre
università sviluppano con altre regioni ed altri paesi”.