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La 24° edizione del Festival Nessiah-Viaggio nell’immaginario culturale ebraico, fa tesoro del successo di pubblico – che si è collegato da tutta Italia e dall’estero – dei primi tre concerti trasmessi in diretta sul proprio canale Youtube, e lancia la seconda parte della rassegna che sarà particolarmente intensa.
Il festival, diretto come sempre dal M° Andrea Gottfried (che sarà protagonista di ben due appuntamenti), organizzato dalla Comunità ebraica di Pisa e sostenuto da Fondazione Pisa, Comune di Pisa, RE.T.E. Rete Toscana Ebraica e Regione Toscana, rifletterà ancora sul filo rosso dell’edizione 2020: “La Torre di Babele-L’universo delle lingue nell’esilio”.
La musica tornerà martedì 15 dicembre alle 20.30, seguiranno altri tre concerti in diretta youtube fino a sabato 19.
Dopo gli spettacoli è possibile interagire direttamente con gli artisti, creando un ponte oltre lo schermo, con una chiacchierata on line che in queste prime serate ha visto partecipare tantissimi spettatori.
Info: www.festivalnessiah.it
Martedì 15 dicembre, ore 20.30
Anton Dressler
“Livemovement” per clarinetto e live electronics
Un viaggio emozionante fra improvvisazione e composizione, un connubio tra creatività e tecnologia, esplorando ed ampliando le possibilità dello strumento. L’identità sonora si rifrange nel prisma caleidoscopico di armonie, ritmi, melodie – creando “l i v e m o v e m e n t”.
Anton Dressler è ospite regolare del Nessiah Festival.
Il programma proposto è composto da musiche di compositori sparsi in tutto il mondo apparentemente molto distanti ma uniti dalla ricerca delle proprie radici ebraiche.
Trio Adar
Musica classica ebraica
Anna Chierichetti, soprano
Riccardo Botta, tenore
Andrea Gottfried, pianoforte
Un programma che esplora il repertorio della musica classica ebraica con brani in francese, judeo-spagnol, ebraico ed aramaico. Un mix di melodie tradizionali, brani liturgici e canzoni d’amore. Da Maurice Ravel e Darius Milhaud fino a Paul Ben Haim, passando per Joaquin Nin-Culmell e Abraham Ellstein, un viaggio in diversi paesi e diverse scritture musicali.
Evelina Meghnagi
“Voci, kolot, bozez…”
Evelina Meghnagi, voce
Cristiano Califano, chitarra, buzuki
Arnaldo Vacca, percussioni
Comunità antiche, comunità nuove migrazioni, spostamenti, mescolamenti, fughe: le comunità ebraiche sono sparse per il mondo. E ciascuna si racconta come sa… Tanti luoghi, tante lingue, persino tanti dialetti. Ne attraversiamo alcuni, cercando di restituir loro colori e suoni.Jud io-espanol, yiddish, ebraico, arabo, un crogiuolo di lingue e….sapori!
Evelina, sefardita – di origine spagnola – nata a Tripoli, cresciuta in Italia, focalizza il proprio interesse sulla musica del Mediterraneo e diventata negli anni una delle interpreti più accreditate e di riconosciuto talento delle melodie della tradizione ebraica, eseguite in alcuni prestigiosi teatri d’Italia e del mondo (Parigi, Amburgo, Basilea, Praga, Berlino, New York), oltreché in festival e rassegne teatrali e musicali, come l’ Art Summit Indonesia di Giakarta.
Sabato 19 dicembre, ore 20.30
Compagnia Fuori Opera
Nabucco, i tratti di un re
Produzione in forma da camera
Personaggi ed interpreti
Abigaille, Anna Chierichetti
Fenena, Alessandra Palombo
Nabucodonosor, Daniele Girometti
Ismaele, Riccardo Botta
Zaccaria, Ernesto Morillo
voce recitante, Fabio Midolo
Andrea Gottfried, pianoforte e concertazione
Giulia Masia, Illustrazioni
Nabucco è un dramma del giovane Verdi che impasta ragioni di Stato a ragioni strettamente sentimentali legate soprattutto all’amore filiale. Nabucco seppur opera titolo è immerso in una coralità di personaggi di pari spessore che non lo rendono monolitico come altri ruoli-titolo del maestro, basti pensare a Traviata o Rigoletto. In quest’opera appare tutta la freschezza e la potenza del genio verdiano intrisa di quella teatralità con cui disegna le linee vocali che diventano i tratti distintivi di ogni carattere. È infatti nella contrapposizione che si snoda la presentazione dell’opera.
Uno spettacolo a forti tinte a cui sono abbinate i disegni illustrativi realizzati dalla giovanissima artista Giulia Masia.
La Compagnia FuoriOpera
FuoriOpera ha come obiettivo valorizzare la cultura operistica italiana, rendendola “sostenibile” e riportandola ad una dimensione popolare di facile accesso. Le opere, proposte in forma da camera, sono ridotte nei tempi e negli spazi, eliminando di fatto le barriere tra pubblico e artisti in un’esperienza totalmente immersiva. Gli allestimenti sono realizzati ad hoc in ambienti insoliti, dove la bellezza architettonica e il fascino d’altri tempi si fondono con la magia dello spettacolo e l’emozione della musica.
Per assistere GRATUITAMENTE agli spettacoli è necessario iscriversi al canale Youtube del Festival