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Una casa d’accoglienza per donne vittime di violenza in isolamento fiduciario che, quindi, non possono essere accolte nelle altre strutture d’accoglienza dei centri antiviolenza. Nella Zona Pisana (Comuni di Calci, Cascina, Crespina-Lorenzana, Fauglia, Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano) fra poco sarà una realtà grazie all’accordo fra il Comune di Pisa, che metterà a disposizione un immobile, e la Società della Salute che, invece, si occuperà della gestione del servizio nell’ambito degli interventi a favore delle donne vittime di maltrattamento all’interno della famiglia e in disagio socio-economico. Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, infatti, è arrivata anche l’approvazione all’unanimità da parte dell’assemblea dei soci della SdS del protocollo d’intesa fra Palazzo Gambacorti e l’ente di via Saragat. “Ancora qualche settimana, giusto il tempo di completare i piccoli interventi di riqualificazione necessari per adattare l’appartamento alle nuove necessità, poi la casa sarà a disposizione della rete dei servizi del territorio – sottolinea la Presidente della SdS Pisana Gianna Gambaccini – e quella Pisana sarà la prima zona socio-sanitaria della Toscana con una struttura di questo tipo. Un particolare ringraziamento per la collaborazione va a Raffaella Bonsangue, Vicesindaco di Pisa con delega al patrimonio e alle pari opportunità ”.
La casa d’accoglienza per vittime di violenza che necessitano d’isolamento fiduciario è un’altra tessera che va ad aggiungersi al mosaico d’interventi messo in campo dalla SdS attraverso il Programma operativo di accoglienza e accompagnamento delle donne alla fuoriuscita dalla violenza. Un percorso coordinato da un’equipe multiprofessionale della Società della Salute, composta da un’assistente sociale dedicata, una psicologa del consultorio e una risorsa amministrativa e che si avvale di una pluralità di strumenti in tutte le fasi della presa in carico: dall’accoglienza in emergenza (gestita dall’associazione “Donne in Movimento”) al Telefono Donna a allo Sportello di Ascolto di accoglienza immediata (gestito dall’associazione “Casa della Donna” e dal Centro anti-violenza della Provincia di Pisa), passando per la casa rifugio (sempre gestita da “Casa della Donna”), l’appartamento per la convivenza guidata e, dal 2018, la casa di seconda accoglienza (entrambi gestiti dalla Cooperativa sociale Arnera) oltre ai percorsi di consapevolezza e cambiamento rivolti agli uomini maltrattanti indirizzati al servizio sociale dall’associazione “Nuovo Maschile”.
Ai servizi si può accedere chiamando i servizi sociali della propria zona di residenza ma anche contattando le forze dell’ordine o attraverso il Pronto Soccorso chiedendo l’attivazione del “Codice Rosa” in quanto vittime di violenza: nel 2020 sono state 58 le donne che, nella Zona Pisana, hanno utilizzato questo strumento. Ventidue, invece, quelle che sono state accolte nella struttura d’emergenza, insieme a 8 minori, mentre i contatti con Telefono Donna (050.561628, attivo tutti i giorni h24) sono stati 1.296 per un totale di 409 donne maltrattate, il 12,7% in più rispetto a 2019.
La casa rifugio, invece, ha ospitato cinque donne (e 7 minori), altre 3 (con 4 minori) sono state accolte nell’appartamento per la convivenza guidata e 2 (con altrettanti minori) in quello per l’autonomia, ultimo passo verso la vita normale. Cinquanta, infine, gli uomini che hanno contattato Nuovo Maschile per fare un percorso personale o di gruppo.