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“L’interrogazione della Lega a firma Boggi e Taccini sulla distribuzione delle mascherine a San Giuliano Terme offre l’occasione per spiegare in maniera più precisa ed esaustiva il gran lavoro fatto dal nostro sistema di Protezione Civile comunale – afferma il sindaco Sergio Di Maio -, dimostrando infine che la loro si tratta di una polemica strumentale poco adatta al momento”.
“Anzitutto – prosegue Di Maio -, abbiamo deciso di accettare la proposta della Regione Toscana di ricevere le mascherine e farci carico della loro distribuzione, fatto non scontato, perché si tratta di rispondere presente quando c’è l’opportunità di offrire un servizio ai cittadini. La prima opzione per la distribuzione contemplava il coinvolgimento di edicolanti e tabaccai, ma non è stato registrato un numero sufficiente di adesioni. Così, abbiamo raccolto la disponibilità delle tre associazioni che compongono il nostro sistema di Protezione Civile comunale: Pubblica Assistenza di Pisa, Croce Rossa Italiana comitato di Pontasserchio, Sava (Squadra Antincendio Volontari Asciano). A tal proposito, c’è da specificare che rispetto alla prima fase dell’emergenza sanitaria la maggior parte delle persone non aveva praticamente accesso alle mascherine, che si trovavano a prezzi fin troppo elevati e in disponibilità limitata, problema che nella seconda fase non esiste. Non solo: è stata la stessa Regione Toscana a sconsigliare la consegna porta a porta scrivendo direttamente a sindaci”.
“La distribuzione – sottolinea il sindaco – è stata quindi organizzata in sei punti diffusi su tutto il territorio comunale: le due farmacie comunali (Arena Metato e La Fontina), le sedi delle tre associazioni e la sede della S.O.M.S. di Molina di Quosa. Durante il tavolo tecnico tra amministrazione comunali e associazioni e vista la disponibilità di personale da parte delle associazioni, ogni frazione è stata associata a un punto di ritiro, dividendo in base alla popolazione per evitare sovraccarichi. Strategica, a tal proposito, l’apertura della sede della S.O.M.S., che agevolerà i residenti del lungomonte evitando di sovraccaricare la sede della Croce Rossa di Pontasserchio. La distanza che intercorre tra alcune frazioni e i rispettivi punti di ritiro è secondaria rispetto al rischio di creare assembramenti o problemi di congestione dei punti di distribuzione”.
“Per quanto riguarda Asciano – conclude Di Maio -, non è la frazione che deve ‘spostarsi’ maggiormente, bensì Madonna dell’Acqua, Le Maggiola, Agnano e Campo. Ma al di là di questo aspetto, che lascia il tempo che trova, voglio sottolineare come anche nei comuni limitrofi, incluso Pisa, si è proceduto in questo modo, vale a dire l’unico possibile con queste risorse a disposizione. La superficialità con cui è stata presentata questa interrogazione mi lascia perplesso: il consenso con servizi di questo tipo e nel momento che stiamo vivendo è decisamente secondario. L’interesse collettivo dei sangiulianesi è la nostra priorità”.