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Sarà riaperto il bando per sostenere, con il microcredito, la creazione di
micro e piccole imprese femminili e giovanili o di lavoratori che
usufruiscono di ammortizzatori sociali. La giunta, su proposta
dell’assessore all’economia Leonardo Marras, ha dato il via libera. Con
oltre 10 milioni e 869 mila euro a disposizione (6 milioni e 351 mila sono
residui dei bandi 2015 e 2018), ipotizzando finanziamenti medi a tasso zero
di 20 mila euro, potranno essere finanziate circa 543 imprese. Il prestito,
restituibile in sette anni, potrà coprire fino al 70 per cento
dell’investimento, che dovrà essere di almeno ottomila euro fino ad un
massimo di 35mila. Il finanziamento non potrà pertanto superare i 24.500
euro. Gli aiuti, trattandosi anche di imprese giovanili, rientrano nel
progetto speciale della Regione Toscana “Giovanisì”, nato dieci anni
fa per favorire l’autonomia dei giovani. Le risorse provengono dal Por Fesr
e si tratta pertanto di fondi europei.
“In un momento ancora critico per l’economia e l’occupazione toscane (e
nazionali), pesantemente penalizzate dall’impatto dell’epidemia da
Covid-19, vogliamo sostenere la nascita di nuove aziende di giovani, donne
e lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali” spiega il presidente
della Toscana Eugenio Giani assieme all’assessore Marras.
Si potrà fare domanda da tutta la Toscana e la potranno inoltrare sia le
micro e piccole imprese già costituite (ma da non più di due anni) sia
persone fisiche che intendono avviare una nuova attività entro sei mesi.
Il primo bando era stato aperto nel 2015, con una dotazione di 4 milioni e
840 mila euro. Un secondo era uscito nel 2018: 44 milioni e 704 mila euro
le risorse a disposizione. A settembre di quest’anno la misura era stata
sospesa perché le imprese, anche quelle di nuove costituzione, avrebbero
potuto usufruire di condizioni migliori con l’imminente pubblicazione della
misura varata in estate dalla giunta per favorire nuovi investimenti con
aiuti a fondi perduto. Quest’ultimo bando ha esaurito la dotazione
finanziaria in appena due giorni, tra il 24 e il 26 settembre. Così la
giunta adesso ha deciso di riproporre la vecchia misura, aggiungendo ai 6
milioni e 351 mila euro di residui altri 4 milioni e 517 mila euro, oltre
ai rientri attuali e futuri dei prestiti in scadenza.
I finanziamenti saranno concessi, come si suol dire, a sportello: ovvero i
progetti saranno finanziati secondo l’ordine cronologico di arrivo della
domanda. Se presentati lo stesso giorno, avranno priorità prima le imprese
ubicate in aree di crisi, poi le imprese giovanili, quindi le imprese
femminili, quelle che si sono servite o si serviranno di incubatori di
impresa, le aziende che aumenteranno l’occupazione e le imprese che si
trovano nelle cosiddette aree interne, ovvero i territori marginali più
distanti dai servizi essenziali.