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Polizia Municipale di Pisa, i controlli nel primo fine settimana di zona rossa: 11 verbali emessi per spostamenti non giustificati

Fine settimana di controlli da parte della polizia Municipale sul rispetto di misure restrittive e regole anti-Covid, soprattutto nella giornata di domenica quando è scattato il lockdown previsto dall’entrata in vigore della zona rossa in tutta la Toscana. Circa 600 le persone controllate dagli agenti della Municipale nel fine settimana appena trascorso e 11 i verbali emessi, di cui 2 nella giornata di sabato (per non aver rispettato il limite orario delle 22 di sera) e 9 nella giornata di domenica per persone trovate in giro, senza una giustificazione valida.

 Tutti i 9 verbali di domenica sono stati emessi ai 4 posti di controllo fissi messi in atto dalla Polizia Municipale di Pisa sulle strade di accesso al litorale, nello specifico in via D’Annunzio, via Vecchia di Marina, sulla via Pisorno e al Ponte di Calambrone. Le persone sanzionate hanno ammesso di non aver una valida giustificazione per essere fuori e di volere semplicemente prendere una boccata d’aria al mare. Delle 9 persone multate domenica sul litorale, 2 provenivano da Livorno in auto, 5 da Pisa in bicicletta e 2 da Cascina in automobile. Nel caso dei 5 ciclisti, i verbali sono stati emessi perché erano in gruppo, mentre è consentito praticare attività sportiva solo singolarmente. Sia gli automobilisti che i ciclisti sono stati sanzionati con una multa di 400 euro, mentre chi viene trovato a piedi rischia la multa di 280 euro.

“Nella giornata di domenica – spiega il comandante della Municipale Alberto Messerini – abbiamo visto pochissima gente in giro, segno che le persone hanno ben recepito la logica del nuovo lockdown previsto con l’entrata in vigore della zona rossa. Il centro della città, dove abbiamo eseguito controlli dinamici, si è presentato pressochè deserto, mentre i pochi automobilisti che abbiamo fermato sulla strade erano persone che avevano una valida giustificazione per muoversi, la maggior parte motivi di lavoro o di necessità o ancora per accedere ai ristoranti che facevano servizio di asporto, tutti documentati da autodichiarazione che abbiamo provveduto a verificare. Solo in 9 casi le persone fermate hanno ammesso di non avere una valida giustificazione, probabilmente speravano semplicemente di farla franca e non incappare nei nostri posti di controllo fissi. Teniamo a ricordare che oltre a fermare le persone, facciamo poi un lavoro d’ufficio che prevede controlli a campione sulla veridicità della autodichiarazioni rilasciate. Nel caso dello spostamento per motivi di lavoro, andiamo a controllare tramite la richiesta all’Inail se la persona fermata risulta effettivamente assicurata nel posto di lavoro dichiarato. Ricordiamo infine che è possibile recarsi a fare la spesa anche nei supermercati posti in un comune contiguo, nel caso della presenza di punti vendita necessari alle proprie esigenze, anche in termini di maggiore convenienza economica.”