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Pisa, questione Moschea e Stadio: l’interpellanza del Gruppo Consiliare Partito Democratico

Abbiamo ascoltato l’intervista del Sindaco durante la quale, come di consueto, Conti evita di rispondere ai nodi veri che questa Giunta si trova di fronte.

Per questo abbiamo presentato un’interpellanza al Sindaco, per costringerlo a dire, non a noi, ma alla città quale sia il reale stato delle cose e quali sono le intenzioni di questa amministrazione.

Sono ormai trascorsi 6 mesi dalla sentenza del Tar che ha dato ragione alla Comunità Islamica bocciando la variante con la quale la maggioranza ha tentato di cancellare la previsione della Moschea, e che ha portato nel mese di settembre al parere positivo (con prescrizioni) della Soprintendenza la quale ha intimato al Comune la ripresa dell’iter. Sulla variante pesa inoltre il ricorso dell’Associazione Città Ecologica che pone questioni di merito che un’amministrazione non può eludere.

Come Pd insieme alle altre minoranze abbiamo sempre sostenuto che l’inserimento della Moschea, azione palesemente discriminatoria e lesiva dei diritti costituzionali, avrebbe bloccato l’iter previsto per lo Stadio e all’indomani della sentenza abbiamo subito proposto di ripartire subito con la discussione della variante come anche lo stesso avvocato Toscano ha sostenuto in una dichiarazione alla stampa “il Tar non mi fa paura ma nel caso basterebbe riapprovare la variante”.

La Giunta ha adottato la variante stralciando la Moschea ma con un atto che presenta non poche criticità perchè nulla si dice sui parcheggi, previsti nell’area Moschea, che ora vengono a mancare e che invece erano considerati fondamentali perchè tutto il disegno della mobilità stesse in piedi. Temiamo sia l’ennesima toppa che diventa peggiore del buco.

Rimane inaccettabile inoltre il silenzio sul permesso a costruire alla Moschea, alla luce delle dichiarazioni della Comunità Islamica di aver presentato la documentazione con le prescrizioni richieste. Conti continua strumentalmente a utilizzare la burocrazia per rallentare l’esecuzione di un diritto acquisito. E’ un atteggiamento grave da parte di un Sindaco e che rischia di portare il Comune nell’ennesima diatriba giudiziaria a spese dei cittadini pisani. Qualcuno spieghi a Conti che il Sindaco non è il segretario di un partito e che i soldi dei cittadini devono essere impiegati per il benessere della comunità e non per pagare la campagna elettorale della Lega. Vietare per velleità ideologiche la libertà di culto è la rappresentazione di un giunta fuori dal tempo, chiusa, bigotta e che non può sedere in un’istituzione che nasce da quella Costituzione che oggi loro tentano di negare.

si interpella il Sindaco per sapere:


Per quali ragioni non ha accolto, a inizio giugno, la nostra proposta di ripresentare immediatamente la variante per lo Stadio, tenendo conto delle nostre richieste per il quartiere e estrapolando la parte relativa al luogo di culto che, ad oggi, avrebbe consentito di essere al termine dell’iter, evitando ulteriori possibili allungamenti dei tempi;
Quali ostacoli si frappongano al rilascio del permesso di costruire, visto che, l’Associazione Islamica, ha pubblicamente detto “di aver ottemperato a tutte le prescrizioni dettate dalle amministrazioni coinvolte”;
Se ritiene che ”l’enucleazione della previsione della Moschea dalla variante per lo Stadio” riportando la previsione del Luogo di Culto, come autorevolmente affermato dalla Giustizia Amministrativa, possa chiudere definitivamente una vicenda che ha reso evidente la volontà di discriminare chi vuole esercitare la libertà religiosa che, com’è noto, è un diritto costituzionalmente garantito.


Olivia Picchi

Vladimiro Basta