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La città di Pisa si candida ad ottenere finanziamenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri per attuare il progetto di navigabilità dell’Arno già presentato dall’Amministrazione con la firma del protocollo tra Comune e associazioni di categoria cittadine, tra cui Unione Industriale Pisana, CNA di Pisa, Confcommercio e Confesercenti, lo scorso 16 settembre. È stato presentato ufficialmente martedì 24 novembre il progetto elaborato dal Comune di Pisa per partecipare al bando “Italia City Branding 2020” che raccoglierà le proposte progettuali da cui selezionare 20 città pilota con le quali attuare un piano di investimenti.
La creazione di una nuova Via d’Acqua. La proposta elaborata del Comune di Pisa prevede la creazione di una nuova “Via d’Acqua” lungo il tratto del fiume che va dalla foce fino al confine del Comune di Pisa per un percorso di 18,7 km, con implementazione delle infrastrutture dedicate al turismo “Fluvestre”. Il progetto prevede la messa in opera di infrastrutture che permettano la navigazione in sicurezza, attraverso il dragaggio della barra di foce, del fiume stesso, il posizionamento di segnaletica sulle sponde, di galleggianti di orientamento per un percorso garantito, e lo sviluppo di un nodo turistico con offerte differenziate.
Tratto naturalistico dell’Arno, dalla foce al Parco di San Rossore. Più nel dettaglio si tratta di rendere navigabile il fiume partendo dalla foce dell’Arno, dove sono presenti 2.500 posti barca e molte attività commerciali, risalendo il fiume lungo l’area del Parco Regionale di San Rossore Migliarino Massaciuccoli, dove verrebbero posti 6 attracchi con pontili galleggianti come sistema alternativo di accesso al Parco e al circuito pedonale-ciclabile in località Cascine Nuove. A questo fine, si prevede anche di tracciare percorsi naturalistici a terra per escursioni guidate o autonome.
Tratto cittadino dell’Arno. Nel tratto in cui il fiume percorre la città, il progetto prevede di implementare gli approdi esistenti con un nuovo scalo alla Cittadella Vecchia, che permetta l’accesso e la fruibilità al circuito museale-culturale che si affaccia sulle sponde del fiume (Museo delle Antiche Navi, Palazzo Reale, Museo nazionale di San Matteo, Centro SMS, Giardino Scotto, Museo della Grafica), e di raggiungere agevolmente Piazza dei Miracoli. Gli approdi permetterebbero la realizzazione di una vera e propria “promenade fluviale”, con accesso alle numerose attività distribuite lungo il suo percorso e alle attrazioni vicine. Il progetto prevede la creazione di un servizio di barge o battelli che offrano un trasporto fluviale stabile con la possibilità di mini-crociere con circuiti a tema: museali, culturali, naturalistici. Sugli approdi verrebbero inoltre installate 8 colonnine di ricarica e-boat, a sostegno dello sviluppo di una mobilità alternativa ed eco-sostenibile. E’ previsto anche lo sviluppo di attività di rent boat di piccole imbarcazioni elettriche o ibride. Verrebbero infine installate presso gli scali 6 infopoint turistici multimediali attraverso i quali sarà possibile accedere alle informazioni della città.
Canale dei Navicelli. È prevista, inoltre, la realizzazione di una rete differenziata di fruizione del Canale dei Navicelli che giunge fino al porto di Livorno, confermando e valorizzando sia la vocazione cantieristica del canale che quella di asse per lo sviluppo di attività sportive, tra cui prima di tutto il canottaggio.
Sviluppo del turismo fluviale. La navigabilità del fiume Arno rappresenterebbe un’opportunità di crescita turistica con forte potenzialità attrattiva sia per Pisa che per il territorio circostante. La generica offerta di ‘turismo fluviale’ prende il nome di “Fluvestre” perché racchiude e sottintende arte, sport, enogastronomia, relax, aree rurali, sovrapponendosi ad altre tipologie di turismo. Oltre ai servizi offerti sono indispensabili anche altre componenti per il suo sviluppo: i servizi delle strutture ricettive e ristorative, i servizi di accessibilità che garantiscono la navigabilità e l’accesso a terra e ai punti di attrattività, i servizi integrativi che favoriscano le interdipendenze, gli accessi da terra al fiume e i parcheggi. Gli studi di settore dimostrano che i contenuti di attrattiva primaria sono i circuiti culturali, il ciclo-turismo fluviale, i circuiti eno-gastronomici, il noleggio di imbarcazioni, la visita dei parchi e delle oasi, gli eventi tradizionali e stabili, le visite giornaliere sul territorio circostante, escursioni in bici o a piedi. Il contesto della città di Pisa e del fiume Arno possono offrire un sistema navigabile ricco di risorse turistiche uniche, date dall’unione tra un patrimonio storico e culturale di attrattiva mondiale e la presenza di importanti punti di interesse naturalistico.
City branding pisano. Il City branding previsto dal bando è un insieme di attività coerenti e pianificate che hanno come obiettivo lo sviluppo di una precisa immagine di una città, la sua promozione e il suo sviluppo, che saranno coordinate dal Comune di Pisa. All’interno del City Branding è prevista la realizzazione di una city-card informatizzata su App attraverso la quale sarà possibile accedere alle informazioni cittadine e usufruire (attraverso lettura del q-code generato) dei servizi. La city-card (Pisa card) sarà connessa ad un portale gestionale, come parte integrante del City branding pisano. Il Comune di Pisa svolgerà il ruolo di governo determinando le linee guida e il monitoraggio delle azioni di crescita. Per qualificare l’offerta turistica è prevista la creazione di un “Protocollo flumen vivit” destinato agli operatori, con norme a favore del turismo e della città, principi e direttive per migliorare gli standard qualitativi e mantenere la garanzia d’offerta.
Enti e soggetti coinvolti. Il progetto proposto verrà condiviso con la Regione Toscana mediante uno specifico “Accordo di Programma” dove il soggetto attuatore sarà il Comune di Pisa insieme alla società in house Navicelli S.r.l. e in collaborazione alla società Pisamo srl. Poiché il prodotto turistico finalizzato alla realizzazione di un City Branding pisano ha un valore sistemico ottenuto dall’interazione tra più attori, il progetto prevede il coinvolgimento di tutti gli enti, istituzioni territoriali e associazioni di categoria cittadine, in modo da raggiungere l’obiettivo della navigabilità dell’Arno in tempi rapidi e attraverso una progettualità più possibilmente condivisa.
Quadro economico e cronoprogramma. Il costo del progetto ammonta a un importo complessivo di 2.559.182 euro di cui 387.590 euro relativi alle spese di progettazione, per le quali si richiede co-finanziamento tramite il bando, nella misura dell’83,05% corrispondente a 321.890 euro. Il restante 16,95% delle spese di progettazione saranno finanziate dal Comune, tramite conferimento in natura del valore di 29.700 euro e conferimento in denaro del valore di 36.000 euro. Se il Comune dovesse risultare vincitore del bando “Italia City Branding 2020” potrebbe accedere a ulteriori 500 mila euro di fondi statali per la realizzazione dell’opera e si tratterebbe poi di individuare a livello regionale e locale, con il supporto di eventuali investitori privati, ulteriori forme di finanziamento per arrivare al coprire l’intero importo del progetto.
Le tempistiche previste per la realizzazione del progetto si stimano pari a 3 anni e 7 mesi, suddivise in “Fase di affidamento” (4 mesi), “Fase di progettazione” (1 anno e 1 mese) comprensiva di fase autorizzatoria agevolata dalla preliminare sottoscrizione di Protocolli di Intesa con gli Enti coinvolti e “Fase di realizzazione” (due anni e 2 mesi).
“Pisa, per molti secoli città prettamente fluviale, deve molto al suo Fiume – dichiara il sindaco di Pisa Michele Conti -. L’Arno, oltre ad attraversare la città è, con il suo delta, il tratto che collega la città direttamente al mare rendendo il suo territorio particolarmente favorevole, nel tempo, agli insediamenti umani e poi, grazie agli approdi protetti, ad una importante espansione economica. Con questo progetto che vede coinvolti molti attori, dalla Regione Toscana, alle società partecipate Navicelli e Pisamo, alle associazioni di categoria della città, vogliamo dare una nuova prospettiva e possibilità di sviluppo alla nostra città. Dal passato impariamo che questo fiume era la nostra “superstrada” che collegava la città con Firenze, utilizzato per il trasporto delle merci. Con la seconda guerra mondiale si chiude l’epoca dei navicellai che trasportavano soprattutto la sabbia dalla zona di San Biagio e Cisanello fino a Porta a Mare, dove veniva utilizzata dalle vetrerie. Con l’apertura del Canale dei Navicelli è stato riattivato un percorso virtuoso che ci porta qui oggi per andare oltre: lavoriamo per rendere nabigabile l’Arno per dare le risposte economiche a quelle attività legate alla nautica dal ponte del Cep fino a Marina di Pisa che si trovano da anni in una situazione di incertezza che vogliamo superare. Noi vogliamo che quelle attività abbiano una legittimazione e a questo proposito abbiamo nei giorni scorsi acquisito al patrimonio comunale la strada che dalla città arriva a Marina di Pisa, cosa che ci permetterà di dare risposte tempestive. La concertazione del progetto con Regione, associazioni di categoria e partecipate ci permettono di dare un nuova opportunità di sviluppo alla nostra Pisa sia dal punto di vista turistico e culturale che da quello ambientale e imprenditoriale.”
“All’interno del percorso che la nostra Amministrazione sta portando avanti per realizzare la navigabilità dell’Arno – spiega l’assessore a lavori pubblici e navigabilità dell’Arno Raffaele Latrofa – ci è sembrato interessante partecipare al bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ci permetterebbe di ottenere un finanziamento complessivo di circa 850 mila euro, tra fase di progettazione e opere di realizzazione. Abbiamo quindi pensato di far partecipare al progetto tutti i soggetti che hanno firmato il Protocollo lo scorso 16 settembre e le nostra società partecipate Navicelli e Pisano. L’altro attore importante in questo percorso è la Regione Toscana che sarà parte attiva nella parte dei finanziamenti dell’opera. In questi giorni abbiamo interloquito sia con il Presidente del Consiglio Antonio Mazzeo che con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Baccelli, che ringraziamo entrambi per la loro disponibilità. Con questo progetto vogliamo capovolgere il comune sentire pisano, che è quello che il fiume divide la nostra città in due parti, e dire invece che il fiume unisce Pisa, perché intorno al fiume si riuniscono una serie di attività, categorie, interessi, attori e realtà che fanno confluire intorno al fiume tutta la città”.
“La Navicelli aderisce con entusiasmo a questo progetto del Comune – aggiunge l’amministratore di Navicelli Salvatore Pisano -. Come società ci siamo spesi tantissimo in questi due anni per far tornare il Canale dei Navicelli ai suoi antiche splendori. Ritengo giunto davvero il momento per far sì che le vie d’acqua, l’Arno e il Canale dei Navicelli, vengano utilizzate per realizzare per un progetto ambizioso, far diventare Pisa una città d’acqua, oltre che di cultura e di storia. Abbiamo inoltre partecipato al progetto con un’attenzione particolare allo sviluppo della cantieristica: proponiamo di realizzare fino a 45 mila metri quadrati coperti da destinare agli insediamenti cantieristici. Non tutti sanno che al momento attuale siamo purtroppo costretti a rimandare indietro imprenditori che vogliono investire sull’Arno e adesso abbiamo la doppia responsabilità di recuperare il tempo perso negli anni precedenti e di realizzare le opere in tempi rapidi, per essere in grado di dare risposte concrete agli imprenditori.”
“Per Pisamo – dice l’amministratore di Pisano Andrea Botttone – è motivo di orgoglio poter partecipare ad un progetto che guarda al futuro con cui Pisa si riappropria pienamente di un asset territoriale fondamentale che è il proprio fiume, fiume che deve essere la cerniera di tante attività e collettore di importanti investimenti. Raccogliamo volentieri la sfida lanciata dall’Amministrazione di far sì che l’Arno diventi una via fondamentale per lo sviluppo della mobilità urbana futura e metteremo in campo tutte le nostre idee per proiettare la città verso forme innovative di utilizzo delle vie d’acqua, anche guardando all’esempio di molte città europee, a vantaggio della mobilità cittadina.”