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Giuseppe Grigò (Punto Radio) a “Eoraparloio”: “Impossibile fare calcio così. Vedo tanta improvvisazione e poca organizzazione”

Mercoledì sera, in un contesto rivoluzionato a causa dell’emergenza Coronavirus, è andata in onda l’ottava puntata stagionale di “Eoraparloio“: lontano dagli studi di PisainVideo, Giovanni e Riccardo hanno ospitato come sempre le parole, i pensieri e le emozioni di addetti ai lavori e tifosi nerazzurri. Uno degli interventi telefonici è stato quello di Giuseppe Grigò, giornalista di Punto Radio.

Prima di parlare di campo, mi preme soffermarmi sulle dinamiche che governano il campionato: il torneo è fortemente influenzato dall’emergenza” spiega. “Ci sono già molte gare rinviate e disparità tra le società: qualcuna è stata più fortunata sul fronte dei contagi, altre invece sono state falcidiate” aggiunge Grigò. “Inoltre penso che le soste per le nazionali, imposte come se stessimo vivendo in una condizione di normalità, costituiscano un ulteriore elemento di disturbo. Il campionato così non riesce a decollare: fare calcio in questo modo, per gli addetti ai lavori, è impossibile“.

Adesso il Pisa è chiamato a recuperare anche la gara con l’Ascoli nel prossimo mese, quando in programma ci sono già altre dieci partite” commenta Grigò. “Io penso che sia pura follia, tenendo conto del fatto che ci troviamo in una situazione che non consente improvvisazione e disorganizzazione“. “Più in generale il calcio italiano sta andando a sbattere contro uno scoglio enorme. Le finanze sono saltate completamente, basti pensare che anche in Serie A diversi club hanno manifestato la loro sofferenza e la difficoltà a pagare gli stipendi“.

Grigò continua: “Anche il rispetto del protocollo è fallace. Ci sono molte zone d’ombra anche in Serie B: alcuni club non credo che rispettino alla virgola le regole, ma fino a che non verranno puniti tutti si sentono in diritto di continuare. Ad esempio il rinvio della partita con l’Ascoli ha avuto dell’incredibile a mio avviso“.

Sulle vicende di campo, in conclusione, Giuseppe Grigò afferma: “La squadra dà l’impressione di poter segnare sempre. La difficoltà ad andare in rete è una ‘malattia’ che difficilmente si cura. Vicerversa, la fase difensiva si può migliorare con correttivi molto semplici, impegno e costanza nel lavoro. Anche perché bisogna considerare che difficilmente la squadra è stata messa sotto: gli avversari hanno potuto invece usufruire di poche occasioni nitide e di facile realizzazione“.