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Alcune Residenze sanitarie assistite per anziani saranno riconvertite in
Rsa total Covid. E’ quanto dispone l’ultima Ordinanza (la numero 112),
firmata oggi dal presidente della Toscana, Eugenio Giani. Un’operazione,
questa, che sarà messa in pista a breve e che rimarrà in vigore per
l’intera durata dell’emergenza sanitaria.
Le strutture a essere convertite in Rsa Covid saranno principalmente quelle
con una maggiore percentuale di positivi: alle Asl il compito di
predisporre l’elenco delle strutture con i requisiti richiesti per essere
riorganizzate, in tempi rapidi, in total Covid e sempre in stretta
collaborazione con le Società della Salute e le Zone distretto
territoriali.
“Seguiamo con la massima attenzione ciò che accade nelle Rsa in questo
periodo così difficile e agiamo di conseguenza, mettendo in atto le
migliori soluzioni organizzative possibili, in modo condiviso e celere,
finché durerà lo stato di emergenza determinato dal Covid – dichiara il
presidente Giani -. La straordinarietà degli eventi che viviamo esigono
interventi altrettanto straordinari. Ecco perché attiviamo percorsi
assistenziali più appropriati e proporzionati all’emergenza in atto nelle
strutture residenziali assistite, che ospitano persone fragili.
Differenziare i luoghi di accoglienza in total Covid e in no Covid ci
consente di contrastare la diffusione del virus, e dei contagi che ne
conseguono, tra ospiti e personale di assistenza dedicato. Da qui
l’inevitabile e temporanea necessità di separare i positivi da quelli che
risulteranno negativi. E’ un atto di sanità pubblica oltre che di tutela
della salute individuale”.
“Il nostro impegno – aggiunge l’assessora regionale al sociale, Serena
Spinelli – è di garantire il massimo di separazione tra ospiti positivi e
negativi così da ridurre i contagi il più possibile. Allo stesso tempo ci
impegniamo a prestare tutta la nostra attenzione alla vicinanza
territoriale alle loro famiglie, a fornire a ciascuno degli ospiti
l’assistenza sanitaria di cui necessitano, che si aggiunge a quella di
carattere sociale, e al tempo stesso a tutelare tutti coloro che nelle Rsa
lavorano e che sono sottoposti da mesi a un grande stress e a continui
rischi. L’impegno sarà notevole, ma con la collaborazione di tutti ce la
faremo“.
L’ordinanza fornisce, dunque, puntuali indicazioni sia sui requisiti delle
Rsa che possono essere convertite (di proprietà aziendale o pubblica,
numero dei posti letto, numero di ospiti positivi), sia sul personale
necessario per assicurare i livelli assistenziali appropriati (in primis
personale delle Rsa e delle Asl) quanto sulla gestione dei positivi, dei
positivi che si negativizzano, e dei negativi presenti nelle strutture
convertite in Rsa total Covid che necessitano di temporaneo trasferimento,
fino al termine dell’emergenza, in altre Rsa no Covid, garantendo il più
possibile la vicinanza territoriale e dopo avere informato i familiari e il
medico curante.
La gestione dei positivi è affidata in modo condiviso, fino alla loro
negativizzazione e successiva collocazione in altra struttura no Covid,
alle usca e al medico di famiglia, che si raccordano con gli specialisti
dei gruppi territoriali e le unità di crisi aziendale per le Rsa anche per
quanto riguarda gli spostamenti degli ospiti positivi e negativi.