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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, considerati i dati inerenti ai contagi del 13 novembre, 40.902 mila nuovi casi nelle ultime 24 ore con 550 le vittime, chiede che rientrino urgentemente tutti i docenti di ruolo esiliati- l. 107/2015 – compresi i precari, nelle proprie sedi di residenza; inoltre invita i dirigenti scolastici a non obbligare i docenti, specie se sono fuorisede, a permanere negli edifici scolastici per effettuare la DaD. Ricordiamo che il servizio di DaD si può tranquillamente svolgere in modalità smartworking da casa. Chiediamo che vengano concesse ai docenti fuori sede misure economiche urgenti come la rimodulazione della carta del docente a sostegno delle spese Covid 19 (es. ricongiungimento con la propria famiglia; spese di trasporto; spese di affitto etc.); oppure un bonus appositamente creato per la pandemia, in modo da contenere i costi e i sacrifici che il personale scolastico sta sostenendo in questo periodo: segnaliamo la crescita dei costi dei trasporti; la problematica della mobilità urbana ed extraurbana (riduzione dei posti su pullman) ed altri disagi connessi agli spostamenti.
A tal proposito, quanto previsto dalla recente ipotesi di CCNI-DDI pare insufficiente a garantire le necessarie tutele per il personale docente.
In primo luogo,
Orbene, il CNDDU non può non domandarsi cosa sia stato negoziato a favore dei docenti e come non sia stato dedicato alcuna misura ai docenti fuori sede, considerato che il bonus docenti esiste già da oltre 4 anni (e che quindi non si può pretendere di ricondurre la ddi ad un bonus sorto con altre finalità) e che la posizione economica dei docenti è – anche questa volta ed a fronte di nuove e più complesse prestazioni- rimasta invariata.
A tal proposito, il CNDDU presenterà istanza di accesso agli atti per visionare i verbali dell’incontro e verificare cosa realmente abbiano chiesto i sindacati per i loro lavoratori. L’ipotesi di CCNI DDI pare stranamente sbilanciato a favore dell’amministrazione e delle decisioni dirigenziali.
Eppure, i valori riportati in riferimento all’evoluzione del Covid 19 dimostrano quanto quello che abbiamo sostenuto fosse vero: la scuola nel complesso non può costituire un territorio franco rispetto all’epidemia in quanto crocevia di infrastrutture e dinamiche relazionali troppo complesse da controllare.
Ultimamente si susseguono gli appelli per invitare le famiglie a tenere a casa i bambini ed attivare la DaD. Come dichiarato da Luigi Nigri (Vicepresidente Federazione Italiana Medici Pediatri) “…in questo momento il decorso dell’epidemia e il sistema di tracciamento non consentono di avere un’alternativa alla Dad”. Condividiamo, allora, l’appello del presidente della Regione Puglia, Emiliano, per arginare la corsa incessante del Coronavirus.
Invitiamo il Presidente della Regione Campania, De Luca e tutti coloro che hanno deciso di intervenire con misure volte a evitare i contagi in ambito scolastico, a riconfermare le misure adottate anche per le scuole primarie e secondarie di primo grado, in considerazione dell’ascesa vertiginosa dei contagi e della possibilità per i genitori degli alunni di ricorrere a congedi ed al bonus baby-sitter.
Non riusciamo a comprendere perché non debbano essere adottate misure precauzionali più serie ora, dal momento che forse è ancora possibile evitare il peggio, invece di dover successivamente predisporre fortemente in ritardo protocolli la cui utilità potrebbe essere vanificata proprio dalla mancanza di tempestività.
prof. Alessio Parente prof. Romano Pesavento
Segretario CNDDU Presidente CNDDU