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Situazione canone Leopolda: il comunicato dell’Associazione

Dopo la bella e partecipata campagna Salviamo la Leopolda l’Associazione Casa della Città Leopolda ha completato il saldo del canone 2019 e 2018 richiesto dal Comune di Pisa per la gestione della Stazione Leopolda, per un totale di 230.014,09 Euro che il Comune ha ricevuto in poco più di un anno.

Dopo aver saldato quanto dovuto, l’Associazione ha chiesto una riduzione dell’affitto 2020 a causa dell’emergenza sanitaria, che il governo Conte ha recentemente prolungato al 31 gennaio 2021. Le misure di contenimento del virus Covid-19 hanno infatti condotto alla chiusura della Leopolda e alla cancellazione dell’intera programmazione del 2020. Soltanto alcune attività sono riprese alla fine del mese di settembre, per lo più iniziative promosse dal tessuto associativo e dagli istituti scolastici, che hanno bisogno di spazi che consentano il rispetto delle norme di sicurezza. Gli eventi in grado di generare un ricavo economico significativo non sono invece compatibili con l’attuale situazione epidemiologica: in Toscana, come nell’intera penisola, tutti i principali eventi 2020 sono stati annullati. Da qui la richiesta di una riduzione del canone di affitto, una cifra di oltre 100 mila Euro è particolarmente elevata in questo contesto.

Il Comune di Pisa, attraverso il dirigente della Direzione Patrimonio, ha respinto la richiesta di riduzione straordinaria del canone formulata dalla Leopolda, sostenendo che la delibera adottata dalla Giunta Comunale nel mese di aprile 2020, con cui è stata accordata una riduzione degli affitti versati dai soggetti che occupano immobili comunali, è applicabile solo alle attività commerciali.

In una nota successiva, la Casa della Città Leopolda ha voluto evidenziare “il palese contrasto con i principi di equità che sta alla base di una distinzione tra attività commerciali, ammesse alla riduzione del canone, e attività con prevalenti finalità sociali, escluse dal beneficio”. Del resto la Convenzione per la gestione della Leopolda prevede lo svolgimento di attività commerciali. All’art. 8 questa recita “Il concessionario può effettuare anche attività di tipo commerciale, purché compatibili con il profilo culturale e sociale del complesso”.

Nell’ultima replica, inviata lunedì 5 ottobre, il Comune di Pisa conferma il non accoglimento dell’istanza considerato che “l’attività commerciale svolta dalla Leopolda è finalizzata alle finalità sociali e che proprio in funzione di tali finalità culturali e sociali l’Associazione ha beneficiato di contributi previsti per l’associazionismo”, come i contributi erogati dal Comune di Pisa per consentire alla Leopolda di sostenere l’affitto della struttura, che però, come è noto, la Giunta Conti ha voluto tagliare fin dal suo insediamento.

È particolarmente triste vedere l’accanimento da parte dell’amministrazione comunale nei confronti delle Associazioni che animano la Leopolda anche in un momento drammatico come quello che tutti cittadini e tutte le realtà stanno vivendo nel Paese, a causa del virus.

Rispetto alla proposta del Comune di Pisa di trasferire le attività associative al centro SMS, molte associazioni ritengono da tempo gli spazi del centro SMS inadeguati alle attività che realizzano, soprattutto per quanto riguarda i corsi di danza e le attività con i bambini e i disabili, e stanno iniziando a cercare spazi alternativi. In questo momento così delicato, il Comune di Pisa non offre alcun tipo di risposta e di aiuto alle associazioni che in questo momento più che amai avrebbero bisogno di trovare le condizioni per contribuire alla ripresa socio-culturale della città.

Associazione Casa della Città Leopolda