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L’assessora regionale alla formazione e lavoro ha scritto alla ministra del lavoro per ottenere lo “sblocco“ dei 53,8 milioni di euro da destinare ad azioni di politica attiva del lavoro. Si tratta del residuo delle passate gestioni dei fondi della cassa integrazione in deroga.
La Regione, visti gli ottimi risultati del precedente utilizzo degli oltre 29 milioni di euro, calcola che con quei fondi potrebbe riproporre, ampliandolo, il Piano integrato per l’occupazione, arrivando a sostenere con politiche attive mirate circa 12 mila disoccupati.
Come spiega l’assessora regionale alla formazione e al lavoro, quel Piano nel 2018 ha garantito sostegno al reddito e assistenza intensiva alla ricollocazione di disoccupati, privi di ammortizzatori sociali attraverso una sperimentazione regionale dell’assegno per l’assistenza alla ricollocazione, l’erogazione di una indennità di partecipazione e un incentivo all’occupazione, per i datori di lavoro che assumevano i soggetti destinatari del Piano.
Il Piano della Regione Toscana ha avuto esiti molto positivi. Vi hanno aderito 6.700 disoccupati, per lo più appartenenti a fasce deboli della popolazione, a cui è stato erogato un sostegno al reddito e 56.424 azioni di politica attiva (formazione, tirocini, bilancio di competenze e incontri tra domanda e offerta di lavoro).
Sono state sperimentate nuove modalità di integrazione tra soggetti pubblici e privati per la promozione dell’occupazione e per fornire competenze specialistiche nell’ambito dei servizi per il lavoro.
Oltre il 60% dei partecipanti (precisamente 3.638 utenti) è stato avviato al lavoro: 392 con contratto a tempo indeterminato, 185 con contratto di apprendistato, il rimanente con contratti a tempo determinato. Per 381 utenti è stato attivato un tirocinio formativo.
E’ sulla base di questi numeri che la Regione chiede al ministro di poter utilizzare l’ulteriore residuo netto di risorse, pari a 53.797.653 euro, che intende impiegare come previsto dalla norma, per realizzare un piano di azioni di politica attiva del lavoro, che in questa fase risulta assolutamente indispensabile per dare sostegno a chi non gode di ammortizzatori sociali, e offrire percorsi concreti di accompagnamento al lavoro.
Così, nella lettera inviata alla ministra, l’assessora spiega che è la situazione della Toscana che rende urgente un intervento di questo tipo viste le pesanti ripercussioni che l’emergenza epidemiologica sta avendo sui sistemi economici e i mercati del lavoro.
La Regione Toscana giudica urgente e non rinviabile un intervento di notevole sostegno economico alla ripresa dell’economia e al mercato del lavoro. Così chiede al ministro di attivare urgentemente le procedure perché si possa dare, nel modo più veloce possibile, ai cittadini toscani che stanno duramente soffrendo gli effetti della crisi, un fondamentale strumento di supporto economico e, soprattutto, di sostegno alla ricollocazione.
Secondo l’assessore regionale la positiva esperienza di collaborazione con Ministero, Inps e Anpal, realizzata solo due anni fa con la prima quota di residui, può spianare la strada ad un’attuazione davvero rapida di questi strumenti.