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“Dopo”, come talora capita, può apparire tutto scontato, persino facile. Ma noi sappiamo che non è stato così. Al
contrario. Si è trattato di una campagna elettorale durissima, giocata per la prima volta nella storia repubblicana in
piena estate, con alle spalle il peso sociale di mesi di lock down, di preoccupazioni di ordine sanitario che tanto hanno
pesato sui comportamenti della comunità segnando una lunga fase di difficoltà per le famiglie, di forte disagio
economico per le piccole imprese artigiane, per quelle della ristorazione e del settore agro turistico anche sulle nostre
colline. Una campagna elettorale che ha visto la destra leghista e neo fascista all’attacco del “fortino” toscano col
chiaro intento di scardinare quel che rimaneva di quello che un tempo (guarda caso quando esisteva un forte Partito
Comunista) era indicato a modello sociale e democratico avanzato. All’attacco di un tessuto democratico ed un
patrimonio di valori, che pur sbiaditi e fortemente indebolitisi in questi ultimi decenni principalmente per le scelte e gli
errori di un Partito Democratico che ha realizzato politiche sempre più moderate cessando di essere una reale forza di
sinistra; rappresentavano in ogni caso un baluardo da abbattere. Noi abbiamo fatto una campagna casa per casa. Come
sempre. Come ci hanno educato a fare nell’intento di mantenere un rapporto vivo e diretto coi lavoratori, i cittadini, i
ragazzi e le ragazze del nostro paese. Lo abbiamo fatto con le nostre proposte politiche, dicendo quello che sempre
abbiamo detto e pensato a testa alta, in modo critico verso questo centrosinistra ed in modo netto e frontale contro
questa destra populista e pericolosa. Lo abbiamo fatto da forza seria, con la diffusione del nostro notiziario (da sempre
autofinanziato), con scarse risorse economiche ma tanta passione. Insomma, vivendo la politica come servizio e la
militanza come impegno disinteressato, pulito. La campagna elettorale ha catalizzato come non mai il voto sui due
principali schieramenti. Per la prima volta dal 1970 (anno in cui sono state istituite le Regioni) la Toscana è risultata
“contendibile”, ovvero il centrodestra ha pensato possibile il sorpasso e la vittoria. Dice nulla tutto questo alla sinistra
moderata? Come si è potuti arrivare a tanto? Dove, quando e perché si è rotto quel rapporto profondo e di popolo, con
quel popolo di sinistra che un tempo era diga granitica contro gli assalti della conservazione e della reazione? In questi
anni, abbiamo l’impressione che molti -pur scontenti di tanti aspetti- abbiano continuato votare per il meno peggio,
non considerando che a forza di votare il meno peggio, poi il peggio cresce e si radica, poi il peggio arriva davvero! E
così in parte è successo …Il tutto, questa volta, all’ombra di un Referendum pilotato dal M5Stelle e dalle destre, il cui
risultato ha teso a colpire e oggettivamente limitare la rappresentanza. In merito, ora più idi ieri servirà vigilare… In
una morsa come questa, a partire dall’invocazione del cosiddetto voto utile e dal peso della crisi, avere conquistato a
Santa Luce il 4,63% dei suffragi, ci pare un risultato straordinario. Vada il nostro grazie ai compagni e alle compagne
che ci hanno messo l’anima, ai lavoratori e ai cittadini che in un quadro così difficile, hanno voluto darci un forte
segnale di fiducia ed incoraggiamento. Senza una coerente difesa della Costituzione e dell’antifascismo, senza una
difesa concreta dei diritti e lo sviluppo di lotte a difesa del lavoro e dei lavoratori, non vi è futuro. Senza i comunisti
non vi è una coerente e forte sinistra nel Paese. Le elezioni passano. Ma noi siamo e restiamo sempre gli stessi:
impegnati ogni giorno a capire i problemi, ad ascoltare e a dar voce al dolore e al dramma di molti, a costruire una
nuova speranza, a ricostruire il Pci. Ora bisogna andare avanti. Rafforzare la nostra Sezione. Le elezioni amministrative
del prossimo anno si avvicinano e anche questo voto -risultati del centrodestra di Santa Luce alla mano- ci racconta
quante nubi si stiano accumulando. Nulla può esser dato per scontato. Noi ci siamo e ci saremo. Da comunisti, col
nostro simbolo e la nostra identità. Niente di meno.
Marialuisa Balisciano
Segretario della Sezione Pci “XXV Aprile”, Santa Luce