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Riportare l’agricoltura al centro dell’agenda di Governo della Regione Toscana attraverso l’istituzione dell’Assessorato regionale dell’Agroalimentare, perché in 10 anni la mancanza di visione strategica ha portato all’abbandono del 6% della terra e ad un crollo della produttività in media del 23%, dal -8% del vino al -15% dell’allevamento di ovini, fino al – 47% per l’olio. E’ lo scenario a tinte fosche rappresentato dai quadri dirigenti di Coldiretti Toscana, nel corso dell’incontro con la candidata presidente, Susanna Ceccardi, aspettando la riapertura delle urne per cui andranno al voto i toscani il 20 e 21 settembre prossimi.
“E’ indispensabile l’istituzione dell’Assessorato regionale dell’Agroalimentare, centrale nello sviluppo e nell’identità del sistema Toscana per rafforzare la filiera agroalimentare Made in Toscana dal campo alla tavola, un assessorato con una trasversalità di deleghe, capace di mettere in atto e finanziare politiche incentivanti non solo per i singoli settori ma anche tra i singoli settori, dalla produzione alla trasformazione, dalle attività economiche e produttive di filiera al turismo, fino alla grande distribuzione”, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi.
L’emergenza Covid-19 ha aggravato un bilancio fortemente negativo – aggiunge Coldiretti Toscana – incidendo su un tessuto imprenditoriale agroalimentare già fragile, erodendo liquidità per resistere e ripartire. In Toscana il fatturato è diminuito di oltre 37% rispetto all’anno precedente, una perdita secca superiore al dato nazionale di quasi 10 punti percentuali. Ciò significa che le nostre imprese agricole hanno subito più che in altre regioni d’Italia i gravi effetti economici indiretti della pandemia, con numeri da profondo rosso – insiste Coldiretti Toscana – per il settore florovivaistico, l’agriturismo e il comparto lattiero – caseario che hanno perso oltre l’80% del fatturato in 3 mesi.
Serve una stretta per risolvere l’annoso problema della fauna selvatica “con un provvedimento regionale che autorizzi l’agricoltore in possesso di licenza di caccia, in caso di mancanza d’intervento da parte della Polizia Provinciale – ha spiegato il presidente Filippi alla candidata Ceccardi – ad intervenire direttamente sul proprio fondo con tutti i mezzi previsti dalle azioni di controllo, oltre a riconoscere all’imprenditore agricolo venga riconosciuto il risarcimento del 100 % del danno accertato e quantificato”.
E’ vitale un piano di incentivazione della forestazione – sottolinea Coldiretti Toscana – per l’ambiente e l’economia stessa della nostra regione che vede oltre 1 milione e 200 mila ettari occupati dal bosco, con un numero di imprese che sfiora le 13.000 unità con 40.000 addetti. Si tratta di un settore indispensabile per la Toscana con un valore di circa 600 milioni di euro, “per cui abbiamo chiesto la massima attenzione in un 2020 segnato fino ad ora da caldo e siccità, elementi di criticità che alzano considerevolmente il livello di allerta per gli incendi”, ha aggiunto Filippi.
Per un pieno sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare non si può prescindere dal ‘bene acqua’, come risorsa strategica per la collettività e un bene essenziale e insostituibile per le attività agricole, dove “sempre più spesso nei nostri territori ci troviamo a fare i conti con l’emergenza idrica frutto dei cambiamenti climatici in atto.
“Non è più rinviabile il potenziamento delle progettualità – ha incalzato il presidente Filippi – in grado di ampliare la superficie irrigabile per ottenere un’ agricoltura di qualità con maggior valore aggiunto in grado anche di sviluppare maggiore occupazione. Al contempo serve la pianificazione di investimenti per il contenimento del rischio idrogeologico perseguendo strategie per la realizzazione di opere che recuperino le acque, traguardando l’obiettivo di ottenere il doppio risultato della corretta gestione delle acque e lo sfruttamento di queste a fini produttivi”.
In questo scenario per Coldiretti Toscana è indispensabile affrontare il prossimo rinnovo della convenzione tra Umbria e Toscana per l’utilizzo dell’acqua in ragione delle forti criticità esistenti per l’assenza di irrigazione in vaste aree agricole fortemente interessate a tale risorsa, è necessario che tutti, Regione e Consorzi di Bonifica in primis, affrontino congiuntamente, con un protagonismo attivo, il problema al fine di superare l’attuale posizione dominante dell’Ente, che privilegia il lato commerciale della risorsa a scapito di un approccio rivolto all’agricoltura.
Promuovere il ricambio generazione in agricoltura, realizzare modelli agricoli sostenibili ed inclusivi, lotta al cambiamento climatico e creazione di filiere corte sono alcuni degli obiettivi di una Politica agricola moderna attenta alle esigenze dei giovani, per cui Coldiretti Toscana chiede un impianto normativo che sostenga la vendita diretta dei prodotti agricoli, i distretti del cibo, l’agricoltura sociale, il contenimento del consumo di suolo agricolo e il coordinamento delle attività di valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e agroalimentare dei Comuni attraverso l’istituzione di marchi collettivi e di certificazione.
Affinché le proposte di Coldiretti Toscana possano realizzarsi va data una spallata alla burocrazia che ‘ruba’ fino a 100 giorni l’anno al lavoro in azienda e rallenta la nascita di nuove attività imprenditoriali di giovani e donne, per cui il presidente Filippi ha chiesto alla candidata Ceccardi di “dare piena attuazione alla Legge regionale del 20 gennaio 2015, n. 7, con cui la Regione Toscana ha intrapreso un percorso orientato alla semplificazione dei procedimenti amministrativi in agricoltura, ma che ha bisogno di procedure attuative per non vanificare la spinta alla sburocratizzazione richiesta dalle imprese agricole della Toscana”, ha concluso il presidente Filippi.