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Quasi 2 milioni di euro di anticipo per dare il via agli interventi per l’edilizia residenziale pubblica ai Passi. Ammonta esattamente a 1.956.355,68 euro l’importo che il Comune di Pisa ha ottenuto come anticipo del contributo relativo al progetto Por Fesr 2014-2020 Progetti Innovazione Urbana (PIU) “I passi del Futuro”, operazione Hope, gestito dalla direzione Politiche della Casa.
«Si tratta di un importante contributo dato come acconto dalla Regione Toscana, pari all’80% del totale, che riguarda l’intervento per la costruzione di un edificio per cohousing rivolto essenzialmente a cittadini anziani autosufficienti», spiega l’assessore alla politiche abitative Gianna Gambaccini.
L’intervento prevede la costruzione di un edificio per complessivi 18 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, oltre ad ambienti per attività sociali e orti sociali. Il cohousing prevede la realizzazione di alloggi autonomi, con spazi comuni come sale ricreative, cucina, spazi lavanderia.
«Ringrazio la dirigente e i funzionari dell’Ufficio Casa – aggiunge l’assessore Gambaccini – che nel periodo dell’emergenza Covid, impegnati su più fronti, sono riusciti a intercettare l’atto della Regione che invitava i Comuni a fare richiesta di acconto. Sul fronte delle politiche abitative proseguono inoltre gli interventi di manutenzione di tutto il patrimonio di alloggi popolari presenti a Pisa. Siamo consapevoli dello stato di degrado di molti edifici, lasciati nell’incuria e nell’abbandono per decenni. Ma il nostro obiettivo rimane quello di ridare dignità alle periferie: per questo continuiamo a monitorare la situazione e soprattutto a programmare gli interventi, cosa che negli anni passati non era mai stata fatta. Ricordiamo che oltre ai fondi ottenuti per il PIU ai Passi, questa amministrazione ha stanziato 1,8 milioni di euro per le ristrutturazioni degli alloggi rimasti vuoti con l’obiettivo di una rapida riassegnazione. Allo stesso tempo interveniamo sulle facciate e sugli spazi comuni degli alloggi, anche in questo caso muovendoci sulla base di una programmazione e non, come si faceva in passato, solo sulle emergenze».