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Firmata a Palazzo Gambacorti la convenzione tra il Comune di Pisa e il Consiglio Notarile Distrettuale di Pisa per la stipula di atti relativi agli immobili P.e.e.p. Claudio Grossi, dirigente del patrimonio ha firmato per il Comune di Pisa , e il notaio Claudio Calderoni per il Consiglio Notarile. Era presente la vicesindaco con delega al patrimonio, Raffaella Bonsangue.
Il documento firmato riguarda in particolare gli atti di trasformazione di superficie in piena proprietà mediante cessione del diritto di proprietà dell’area e la rimozione di vincoli derivanti da convenzioni urbanistiche per zone P.e.e.p.. L’accordo, ponendo un tetto alle tariffe massime per gli atti, permetterà di realizzare un notevole risparmio di costi per i cittadini.
«L’Amministrazione comunale si è resa facilitatrice – spiega la vicesindaco Raffaella Bonsangue – di un percorso che ha l’obiettivo di agevolare e far risparmiare i cittadini. La Giunta prima e poi il Consiglio avevano adottato la disciplina per trasformare il diritto di superficie in proprietà per le abitazioni in area di edilizia popolare e di liberare questi immobili dai vincoli di destinazione in modo da dare ai titolare la facoltà di avere un bene pienamente commerciale e senza vincoli. Successivamente abbiamo deciso di concordare anche delle tariffe per la stipula degli atti notarili, spesso gravosi, per agevolare chi vorrà aderire».
Nel dicembre scorso, infatti, il Consiglio Comunale aveva approvato la nuova disciplina per la trasformazione del diritto di superficie in proprietà delle abitazioni in aree di edilizia popolare P.E.E.P., dando la possibilità a circa 1.200 assegnatari di alloggi di edilizia popolare di diventare pienamente proprietari della loro abitazione. Comprese nella nuova disciplina sono le abitazioni edificate nell’ambito del P.E.E.P. degli anni ‘60, del 1995 e del 2003.
Grazie alla stipula della convenzione gli atti necessari saranno curati per mezzo di notai destinati a rotazione egualitaria dal Cnd tra i notai del Distretto di Pisa che aderiranno all’iniziativa “a mezzo della stipula – si legge nell’accordo – di atti notarili unici per fabbricato o porzione di fabbricato, ad ognuno dei quali partecipino, salvo casi eccezionali, più famiglie e tendenzialmente cinque famiglie”. Il Consiglio Notarile garantirà che “i notai aderenti all’iniziativa si impegnino a non superare le tariffe” indicate nell’accordo stesso.
«Per noi è sempre complesso fissare una tariffa – dice il presidente del Consiglio Claudio Calderoni – perché, come sappiamo, le tariffe professionali sono di fatto abrogate. Abbiamo allora seguito le disposizioni del codice deontologico notarile che, in casi di vasto fenomeno di contrattazione immobiliare come questo, assegna poteri/doveri al Consiglio notarile di organizzarlo, ma abbiamo anche agito nell’interesse dei consumatori, in modo da garantire agli utenti risparmi fiscali e notarili notevoli».
Il Comune stima, in caso di trasformazione complessiva degli alloggi, un introito di circa 1,5 milione di euro. È prevista l’applicazione dell’abbattimento del 50% del valore venale del terreno e la successiva detrazione degli oneri di concessione corrisposti all’epoca dell’assegnazione dell’area, rivalutati sulla base della variazione Istat dell’indice dei prezzi; nonché la possibilità di rateizzare il corrispettivo in massimo cinque anni, con pagamento in rate semestrali.