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Con una lettera inviata dalla Direzione Patrimonio ad Agenzia del Demanio e Ministero dei Beni Culturali, il Comune di Pisa ha confermato, nei termini previsti dalla manifestazione di interesse, la volontà di partecipare al procedimento di trasferimento di alcuni beni di interesse storico-artistico sul territorio comunale. Sfruttando la possibilità data dal D.Lgs. 85/2010, il cosiddetto “federalismo culturale”, Palazzo Gambacorti ha chiesto al Demanio di fare entrare nella disponibilità del patrimonio comunale la Stazione Marconi di Coltano e la Chiesa di San Silvestro a Pisa.
«Ci è sembrato opportuno cogliere questa opportunità – ha dichiarato il Sindaco di Pisa Michele Conti – per acquisire al patrimonio comunale due edifici importanti, per motivi diversi, per la nostra città. Questo ci permetterebbe, qualora la procedura andasse a buon fine, di renderci autonomi nella ricerca di partners privati che manifestino la volontà di avviare una partnership solida con l’amministrazione comunale non solo per il restauro conservativo degli edifici, ma per definire un progetto di gestione di quegli spazi pubblici. Già troppi sono a Pisa gli edifici recuperati e rimasti vuoti per mancanza di prospettive di gestione, finendo per trasformarsi da opportunità a problema, anche economico, per l’amministrazione comunale».
«Come ho detto più volte per la Stazione Marconi, per la quale abbiamo chiesto e ottenuto il rinnovo della concessione per ulteriori due anni, il recupero e la valorizzazione della struttura presuppone l’impegno di molte risorse, operazione che non può rimanere sulle spalle dell’ente pubblico locale. Siamo consapevoli del valore e del significato di quel luogo così come del fatto che a Pisa, con la presenza delle Università e di tante aziende, vi siano tutte le conoscenze e competenze per supportare, ad esempio, un progetto museale o di ricerca che parta dal recupero della Stazione Marconi a Coltano. Ma senza una concreta volontà di investire per la valorizzazione del sito da parte di un partner privato, lo dico chiaramente, non sarà possibile portare a termine questo ambizioso progetto. L’auspicio è che questa nostra ulteriore azione contribuisca nuovamente ad accendere i riflettori su questo tema e stimoli l’interesse di qualcuno».
«La norma prevede la presentazione di un programma di valorizzazione – ha spiegato il Vicesindaco e assessore al Patrimonio Raffaella Bonsangue – che va perfezionato entro cinque anni dalla richiesta. Per questo ho già condotto alcune riunioni con gli uffici comunali coinvolti, in particolare i lavori pubblici per la parte tecnica di ricognizione del bene e la ragioneria per la definizione di un programma di sostenibilità economico-finanziaria. I prossimi passi saranno volti a coinvolgere realtà del territorio che hanno interesse a contribuire alla valorizzazione di questi beni o semplicemente vogliano offrire il proprio contributo di idee alla discussione sull’argomento anche con l’obiettivo di individuare un partner che affianchi l’amministrazione comunale per il recupero e la gestione degli immobili».