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Il programma dei prossimi giorni al Giardino Scotto nell’ambito del programma “Fuori Teatro”, il cartellone di eventi culturali estivi al Giardino Scotto, voluto dal Comune di Pisa e organizzato dal Teatro Verdi.
Lunedì 20: Le libere donne di Magliano. Con Livia Castellana, regia di Andrea Buscemi, musiche originali di Niccolò Buscemi. L’urgenza di riproporre a teatro le pagine di Mario Tobino è assai significativa, in un periodo storico dove la Parola poetica è così quotidianamente perentoriamente mortificata dal linguaggio televisivo. Ne “Le libere Donne di Magliano” Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica, e il suo messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo. Le sue pagine sono di una bellezza pittorica, e accumulano al contempo una massa enorme di materiale formale, atmosferico, umorale. Gioco di contrasto e contrappunto, per dare voce ai più umili. Già di per sé una drammaturgia perfetta: non restava che prenderci il lusso di dargli pienamente voce su un palcoscenico.
Martedì 21: Viaggio nelle danze dell’anima. Marco Severi propone una serata con violoncello solo, un viaggio straordinario e intenso attraverso Bach con musica e narrazione. Parole e musica commentate con il violoncello. Marco Severi, diplomato in violoncello al Conservatorio “Rossini” di Pesaro, si perfeziona successivamente con Rocco Filippini ed il celebre Yo-Yo-Ma. Nel 1989 a 23 anni, vince il concorso per primo violoncello solista nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e ha ricoperto tale ruolo per 27 anni. Ha diretto opere liriche fra le quali Il Barbiere di Siviglia, Butterfly, Rigoletto e Gianni Schicchi.
Mercoledì 22: La giovinezza è sopravvalutata. Con Paolo Hendel. Scritto da Paolo Hendel e Marco Vicari, regia di Gioele Dix, produzione Agidi. “Tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mia madre novantenne dalla nuova geriatra. In sala d’attesa la mamma si fa portare in bagno dalla badante. Un attimo dopo la geriatra apre la porta del suo studio, mi vede e mi fa: ‘Prego, sta a lei…’”. Grazie a quell’incontro Paolo Hendel si rende conto che si sta “pericolosamente” avvicinando alla stagione della terza età e che è venuto il momento di fare i conti con quella che Giacomo Leopardi definisce “la detestata soglia di vecchiezza”. Lo fa a suo modo, in una sorta di confessione autoironica sugli anni che passano, con tutto ciò che questo comporta: ansie, ipocondria, visite dall’urologo, la moda dei ritocchini estetici e le inevitabili riflessioni, sia di ordine filosofico che pratico, sulla “dipartita” (“Meglio farsi cremare e diventare un diamante, secondo le più recenti tendenze, o far spedire le proprie ceneri con un razzo nello spazio”?). Le paure, le debolezze, gli errori di gioventù sommati agli “errori di maturità” sono una continua occasione di gioco nel quale è impossibile non rispecchiarsi, ciascuno con la propria vita, la propria esperienza e la propria sensibilità, in una risata liberatoria.
Giovedì 23: Primo Piano. Frida Bollani Magoni in concerto. Con ospiti a sorpresa. Frida Bollani Magoni, figlia d’arte, nasce in Versilia il 18 settembre 2004. Da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica comincia a studiare regolarmente pianoforte classico all’età di 7 anni sotto la guida del maestro Paolo Razzuoli, che le insegna la notazione musicale in Braille. Attualmente frequenta il secondo anno del Liceo Musicale Carducci di Pisa studiando pianoforte con la professoressa Amato e canto con la professoressa Barsanti. Questo a Pisa è il primo concerto a suo nome, dopo che due precedenti, nel mese di marzo, sono stati annullati causa pandemia.
Venerdì 24: Copenaghen di M. Frayn con Iacopo Bertoni, Dario Focardi, Cristina Gardumi, regia Teatri della Resistenza, produzione Teatri della Resistenza e Consorzio Ego-Virgo. Con la collaborazione di INFN sezione di Pisa e Comune di Pisa. Copenaghen, 1941. La città, come tutto il paese, è sotto l’occupazione nazista. Heisenberg, il padre del principio di indeterminazione della fisica quantistica, affronta un lungo e pericoloso viaggio per far visita, dopo molti anni, all’ antico maestro Niels Bohr. Heisenberg è a capo di uno dei due programmi atomici tedeschi, quello civile; quello militare, invece, è nelle mani di Kurt Diebner. Per questo appoggio al regime nazista, Bohr ha deciso di chiudere l’amicizia con il suo miglior allievo di sempre.
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.30. Per ogni spettacolo saranno disponibili al massimo 200 posti. I biglietti, nominali e distanziati secondo le normative di distanziamento per l’emergenza Covid-19, non si potranno acquistare direttamente sul luogo ma andranno acquistati in prevendita nel circuito Vivaticket.com, fino all’orario di inizio degli spettacoli.