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Liste di attesa, abbattimento entro il 15 luglio. Si potenziano call center e punti di prenotazione

Le aziende e gli enti del sistema sanitario regionale dovranno procedere subito al potenziamento delle attività dei propri call center e dei punti di prenotazione, in modo tale da raggiungere, entro il il prossimo 15 luglio, gli indici di catchment registrati nel periodo pre-Covid (rapporto fra prenotato e prescritto), così come prevede il piano regionale di gestione dei tempi di attesa, nel rispetto degli indirizzi nazionali.

Lo definisce un’apposita delibera, approvata nell’ultima seduta di Giunta, su proposta del presidente Enrico Rossi e dell’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi. Estar, l’Ente per il supporto tecnico amministrativo regionale, dovrà avviare, peraltro, tutte le necessarie procedure per l’eventuale acquisizione temporanea di personale da impiegare nei call center aziendali e nei punti di prenotazione, sulla base dei fabbisogni dichiarati dalle aziende e dagli enti stessi del sistema sanitario, perché si raggiunga in tempi celeri – e si mantenga – l’equilibrio fra domanda e prenotazione.

Inoltre, dovranno essere potenziati, attraverso i propri canali aziendali, sempre con effetto immediato, la modalità di prenotazione on line, prevedendo l’estensione delle prestazioni prenotabili attraverso il portale regionale dedicato. Dal canto suo, la Regione, attraverso i propri settori di competenza, provvederà a effettuare il monitoraggio continuo del processo di riallineamento fra prescrizioni e prenotazioni, sia per Area vasta che per singole aziende.

Durante il periodo di massima diffusione del Covid, abbiamo assistito a una naturale contrazione della richiesta di prestazioni sanitarie anche perché è stato necessario riorganizzare i servizi per la presa in carico dei pazienti affetti da Covid – spiega Saccardi -. Nella fase successiva al picco dell’emergenza epidemiologica, anche in ragione della ripresa a pieno regime dei servizi, abbiamo riscontrato un significativo innalzamento della domanda delle prestazioni sanitarie. Ecco perché oggi servono altre risposte organizzative per riportare di nuovo in equilibrio, e in tempi rapidi, la dialettica tra domanda e offerta delle prestazioni”.