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Denuncia pubblica di Mobit per la gara pubblica trasporto locale in Toscano

La Società Mobit e le sue consorziate CAP e Copit, che hanno presentato esposti e denunce alla Procura di Firenze in relazione alla gara pubblica per il trasporto locale in
Toscana, hanno conservato finora una rigorosa riservatezza su tali iniziative, risalenti
a più di un anno fa, giacché esse ricercano la verità e non un facile clamore mediatico.

La Procura ha appena autorizzato Mobit, intervenuta quale persona offesa nel procedimento penale, ad ottenere copia della parte degli atti di indagine già consegnata alla difesa degli indagati.

Mobit, a conferma delle regole di riservatezza cui intende attenersi, ed inoltre nel rispetto del lavoro dei Magistrati, che tuttora indagano su ulteriori ipotesi di reato, non intende fare riferimento a nomi di indagati, e tuttavia ritiene necessario comunicare all’opinione pubblica fatti e condotte di interesse generale.

Si premette che la Procura, con il prezioso ausilio della Guardia di Finanza, ha svolto
accurate e approfondite indagini, anche riesaminando atti e conversazioni intercettate in precedenti indagini.

Con grande sconcerto, e con indignazione, questa Società ha appreso che, fino dall’anno 2011, si era formato un accordo segreto ed occulto, diretto a far partecipare Autolinee Toscane/RATP alla gara che stava per aprirsi ed altresì diretto, con la vittoria di questa, ad
estromettere dal mercato le Società pubbliche di trasporto locale oggi riunite in Mobit.

Questa Società ha altresì appreso che nei confronti degli atti fondamentali della gara
(la valutazione dei piani economico- finanziari dei due concorrenti ed il decreto finale di aggiudicazione ad Autolinee Toscane/RATP) sussistono gravi indizi , se non certezze, di turbativa d’asta e di falso in atto pubblico: il tutto, come scrive la Procura, è incastonato in un più ampio contesto di numerosi atti di turbativa e di favoritismo adottati nell’interesse del gruppo francese.

In tale contesto Mobit, che già aveva diffidato la Regione a sospendere l’esecuzione del decreto di aggiudicazione dopo aver conosciuto l’identità degli indagati e la qualità dei reati ad essi addebitati, ha appena notificato nuova diffida, allegando gli atti più rilevanti e significando che, a questo punto e con la attuale consapevolezza della situazione, la ostinazione a procedere con la stipula del contratto di servizio e la estromissione degli attuali gestori realizzerebbe l’obiettivo illecito da altri perseguito, assicurando a costoro il profitto dei reati già commessi.

Infine, Mobit ha dato mandato ai propri legali di presentare esposti alla Procura penale ed alla Procura presso la Corte dei Conti per reagire a nuovi ed ennesimi atti adottati in favore di Autolinee Toscane/RATP, tali da aumentare considerevolmente il prezzo di aggiudicazione, con aggravio di almeno 100 milioni per l’erario pubblico ed in contrasto con le norme di gara. La circostanza è ancor più grave se si considera che l’offerta di Mobit – formalmente confermata – già valutata migliore sotto il profilo tecnico, oggi è anche economicamente più conveniente.


Mobit esprime apprezzamento per il lavoro svolto proficuamente ed in silenzio dalla Procura e dalla Polizia giudiziaria, e si augura che le indagini tuttora in corso, e per ciò secretate, facciano piena luce su questa sconcertante vicenda.