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Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti alla giunta regionale
«Rossi&C su un altro pianeta e Giani orbita lì. La dimostrazione? Rifiuti e guinzagli»
«Il documento bipartisan siglato ieri dai Sindaci toscani con un appello alla Regione è un autentico grido di dolore che attesta quel che da tempo evidenziamo anche noi, ovvero che Rossi&Compagni hanno reso la Toscana un reame sussiegoso distante dai bisogni reali del territorio. La sinistra di governo regionale vive su un altro pianeta dove anche Giani orbita, come dimostrano le esternazioni su rifiuti, termovalorizzatori e guinzagli. Come sperare che le relazioni cambino con uno che si proclama Sindaco tra i Sindaci senza mai esser stato primo cittadino da nessuna parte? E’ il segno flagrante che non sa di che parla»: l’analisi arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che così commenta i contenuti del documento condiviso ieri durante l’assemblea di Anci Toscana dai sindaci di tutti gli schieramenti.
«Il documento – incalza Marchetti – sottolinea il fallimento complessivo delle politiche regionali rispetto ai territori per tutti i segmenti strategici della governance, con i sindaci che temono il tilt su trasporto pubblico locale, sanità, servizi, welfare, scuola… è un pacchetto che impatta su tutto quel che è il quotidiano delle persone e sui loro bisogni resi più taglienti dall’emergenza covid. Chi vive sul piano di realtà queste cose le sa bene, i sindaci sono tra la gente. Compresi quelli del Pd che ai loro compagni in Regione sostanzialmente domandano di scendere sulla terra e occuparsi dei problemi concreti».
«Invece in Regione abbiamo una giunta Pd e Iv che continua a narrare il Paese della Frutta Candita – prosegue il capogruppo di Forza Italia – riscuotendo il biasimo non tanto di Forza Italia e del centrodestra, non tanto dai sindaci non organici alla loro parte politica bensì dai primi cittadini dei loro stessi partiti. Coi sindaci sono state lasciate sole le comunità. Ovvero le persone che ogni mattina si alzano e non sanno se riusciranno ad accaparrarsi un posto su un autobus, né se questo si guasterà nel tragitto magari verso un ospedale dove si sciropperanno ore e ore di coda per effettuare un prelievo o prenotare una prestazione, in alcune zone trovando gli sportelli Cup chiusi perché gli operatori sono in sciopero a chiedere certezze per il loro posto di lavoro. Un lavoro che tanti toscani non hanno più, senza però riuscire ad accedere a cassa, bonus e sussidi. Intanto a settembre le scuole e gli asili devono riaprire: come? Dove? Come ci arrivano i ragazzi in una Toscana dove sul tpl viaggiano al momento solo le inchieste? Con quali precauzioni anticontagio in una Toscana che ha comprato le mascherine a milioni da una ditta cinese irregolare? E che non si ammalino in troppi, perché i ventilatori acquistati per 7 milioni non sono mai arrivati. Niente dispositivi, niente più milioni. Non va nulla. Pd e sinistra hanno condotto la Toscana e i suoi Comuni, quindi la sua gente, sull’orlo dell’abisso. Il coronavirus non ha dato altro che la spinta finale. E ora tutto è emergenza».