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Nel corso della notte, – si legge nel comunicato a firma del Gruppo Vendesi- Vettovaglie – si è svolto puntuale il solito avvilente copione: oltre alla presenza di molti utenti con cocktails e bevande alcoliche in mano, dopo le 22:00, già alle 01:00 la piazza rimbombava per i cori da stadio; in Via Notari e altri vicoli limitrofi, il suq delle sostanze stupefacenti non si è fermato un istante. Ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che la “questa malamovida” (questa sconosciuta) sia presidio di sicurezza. È semplicemente grottesco.
All’una di notte, lo scenario, da qualche settimana, cambia: i locali molto lentamente chiudono, e i cori da stadio si trasferiscono direttamente sotto le finestre dei residenti. L’uso dei vicoli come pisciatoi si fa più intenso, dopo la consumazione alcolica. Poi, giovani e giovanissimi (non più di 22 anni) sfilano sotto i portici di Borgo e nelle vie adiacenti, sferrando calci ai portoni e alle serrande degli esercenti. É il nuovo divertimento dell’estate 2020: forme di micro-guerriglia urbana. Alcuni giornali hanno dato notizia della rissa che si è svolta in P.zza Vettovaglie, con uno degli steward contuso.
Siamo a conoscenza degli sforzi del Prefetto e del Questore per garantire un controllo più capillare del territorio e, specialmente, di questa parte di centro storico. Ma si tratta di iniziative non ancora sufficienti. Ai servizi mirati alla prevenzione dei reati in materia di stupefacenti devono aggiungersi quelli rivolti a prevenire comportamenti più gravi di disturbo della quiete pubblica e di tutela del patrimonio, attraverso la predisposizione di servizi di pattugliamento (ad es. in Borgo Stretto e Borgo Largo), la cui presenza è già di per sé dotata di effetto deterrente.
Siamo consapevoli, ormai, che il problema non si affronta perché in parte non c’è la volontà politica (per bieche ragioni di conservazione del consenso elettorale); in parte perché è radicalmente carente la conoscenza della realtà con cui, invece, ci si dovrebbe confrontare: quella del centro storico della nostra città, nei giorni di movida. Lo testimonia l’ultima riunione, quella del 26 giugno 2020, della Terza Commissione Consiliare Permanente, in cui si sarebbe dovuto discutere delle recenti misure intraprese dal Comune per P.zza Vettovaglie.
Dall’ascolto della riunione si trae un quadro raccapricciante, deprimente e surreale. I consiglieri non studiano il fenomeno e, in generale, non sanno di cosa parlano. Le uniche fonti di cui dispongono sono i giornali. Nessuno/a di loro ha la benché minima idea della complessità dei problemi posti dalla c.d. malamovida (questa sconosciuta!) nella nostra città. E nessuno di loro crede davvero in ciò che dice. Si assiste al rito delle parole vane.
Intanto i residenti “brontolano”, insieme ai commercianti. Le istanze dei residenti sono trattate come brontolii. Così è stato detto da qualcuno durante la seduta: brontolano. Ci sono, poi, parole tanto ricorrenti quanto vuote: «contemperare», «regolare», «sperimentare». Davvero: non ci credono neanche loro. E per ora non si è visto nessun reale contemperamento; però se ne è sentito parlare tantissimo. Nessuna proposta da parte di nessuna forza politica per raggiungere un efficace contemperamento: sono sempre i residenti brontoloni a sacrificarsi.
L’attenzione della Commissione è tutta rapita dalle associazioni di categoria; le richieste e le proposte, più volte reiterate da parte dei cittadini, non entrano neanche un istante nel dibattito. Il tema dei diritti dei residenti calpestati è lontanissimo dall’Aula della Commissione. Dei problemi reali nessun consigliere parla. Si sta sul generico andante. A volte si sfiora il grottesco: qualche consigliere suggerisce «musica di fondo», teatro nelle piazze, concerti, eventi culturali itineranti. Tutto molto interessante: ma prima bisogna ristabilire le condizioni minime di vivibilità, poi si può pensare alla qualità dell’intrattenimento. Sono ragionamenti banali eppure, ai consiglieri, sfuggono molto facilmente.
Assessori e consiglieri non hanno ben chiaro neanche chi siano i residenti; chi siano i Comitati. Per chiarire: il Gruppo Vendesi-Vettovaglie si era espresso molto favorevolmente sulla gestione della fase pre-lockdown da parte del Comune, che aveva anticipato le misure anti-contagio, adottate dal Governo a livello nazionale. Abbiamo, invece, criticato aspramente l’ultima ordinanza perché ci riporta alla situazione pre-lockdown, con scelte che vanno sempre nella direzione delle associazioni di categoria: così per il ritorno all’orario delle 01:30 per la chiusura dei locali.
Che l’Amministrazione Comunale abbia ascoltato i residenti è quindi una mistificazione. Per ora – lo ripetiamo – c’è solo un esperimento: quello di decongestionare gli afflussi nel centro storico ai Vecchi Macelli e alla Cittadella.
Siccome i problemi delle notti pisane non sono affatto chiari alla politica locale, chiediamo di essere ascoltati direttamente dalla Commissione Consiliare Permanente: che ci convochi, insieme al Coordinamento!