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Si è svolta nella mattinata di sabato 27 giugno la Cerimonia organizzata dalla Provincia di Pisa in vista della Giornata Mondiale Contro le Discriminazioni di orientamento sessuale che si celebra il 28 giugno. Una cerimonia semplice, che ha visto l’apposizione della bandiera Arcobaleno dal palazzo di Via Nenni, sede della Provincia, insieme agli interventi di molte autorità istituzionali e civiche. Oltre al Presidente Massimiliano Angori sono infatti intervenuti i Consiglieri Regionali Alessandra Nardini e Antonio Mazzeo, e molti rappresentanti dei Comuni che già aderiscono alla rete Ready, tra cui l’Assessora Lara Ceccarelli del Comune di San Giuliano Terme, Marianna Bosco Assessora del Comune di Casciana Terme Lari. resenti anche Daniele Serra presidente di Pinkriot Arcigay Pisa e Chiara Centenari, quest’ultima in rappresentanza delle famiglie arcobaleno.“Abbiamo voluto celebrare oggi questa iniziativa a ridosso del 28 giugno,giornata mondiale assunta al ruolo di Giornata contro le Discriminazioni in base all’orientamento sessuale, per testimoniare concretamente, insieme a tante istituzioni del territorio provinciale, la costante esigenza di riaffermare i principi di uguaglianza e rispetto reciproco, che devono essere garantiti al di là dell’orientamento sessuale dei singoli, per costruire una società basata su una profonda consapevolezza civica e sociale”, ha affermato il Presidente Massimiliano Angori. “Sono lieto che tanti Comuni abbiano accolto il nostro appello di aderire esponendo già dai giorni scori una bandiera Arcobaleno, come facciamo noi oggi, e alcuni come i Comuni di Vicopisano, Terricciola e Santa Luce abbiano contestualmente aderito alla Rete Ready, così come la Provincia di Pisa fa ormai da due anni. Il nostro Ente infatti opera nell’ambito della lotta alla discriminazione sessuale e di genere attraverso una duplice azione fattiva portata avanti dalla Consigliera Delegata Olivia Picchi: l’organizzazione di corsi di formazione su questi temi, rivolti al personale degli enti pubblici e scuole; la messa a punto di azioni di sensibilizzazione rivolte a istituzioni e cittadini, come la giornata odierna. Adesso peraltro la Provincia sta implementando il lavoro di Rete con i Comuni che già aderiscono a Ready, ovvero Pontedera, San Giuliano Terme e Casciana Terme Lari, promuovendo il corso di formazione per i dipendenti della rete. Il corso di formazione vedrà il coinvolgimento attivo delle associazioni Pinkriot e Famiglie Arcobaleno e sarà gestito amministrativamente dall’Università di Pisa. Alla rete collabora attivamente anche il coordinamento provinciale dei Comitati Unici di Garanzia. Vogliamo proseguire su questi percorsi poiché riteniamo che la cultura del buon vivere comune possa essere realizzata soprattutto con occasioni e momenti di confronto su questi temi, affinchè diventino anche momenti di riflessione per le più giovani generazioni”, conclude il Presidente Angori.
“Qui dal Palazzo della Provincia di Pisa issiamo la bandiera rainbow perché domani è la giornata dell’orgoglio LGBTQAI, fissata nella giornata del 28 giugno per celebrare i Moti di Stonewall”, ha dichiarato la Consigliera Regionale Alessandra Nardini, di fresca nomina come Responsabile PD su Disuguaglianze e Povertà. “Ricordo ancora il Pride a Pisa dell’anno scorso, dove eravamo in migliaia a colorare la città. Quest’anno i Pride non ci sono a causa della pandemia, ma non per questo ci fermeremo dal batterci sulla strada verso la piena uguaglianza, che è ancora lunga. In Italia abbiamo raggiunto un primo grande obiettivo con la Legge sulle Unioni Civili, ma non è ancora pieno il diritto di essere chi si è e amare chi si ama. Ci sono ancora persone insultate, discriminate, licenziate, picchiate o uccise per il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. Sono episodi che, negli anni, si sono verificati anche nella nostra provincia: voglio ricordare, come ultimo, la bandiera arcobaleno bruciata a San Giuliano Terme, che era appesa alla finestra di una famiglia con due papà.
È inaccettabile ed è per questo che va approvata rapidamente la legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia che ha iniziato da poco l’iter parlamentare. Resta inoltre da risolvere il nodo del riconoscimento di pieni diritti alle famiglie arcobaleno, che sono moltissime e sono famiglie a tutti gli effetti. E allora, come dicono molti slogan dei Pride, l’orgoglio non si ferma e usiamo la nostra voce per un mondo migliore, per tutte e per tutti”.”Siamo chiamati a ribadire con grande forza che la nostra provincia e la Toscana in generale sono e devono rimanere terra di diritti”, ha affermato il Consigliere Regionale Antonio Mazzeo. “L’episodio accaduto qualche giorno fa a San Giuliano Terme, di una bandiera data alle fiamme sotto la casa di una coppia arcobaleno, è un campanello d’allarme che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare. Quella bandiera parla di libertà, inclusione, rispetto, non violenza e bruciarla è un atto che non può essere derubricato a una ‘ragazzata’. Per prevenire tutto questo serve uno sforzo straordinario di sensibilizzazione a partire dalle scuole. Dobbiamo educare i nostri ragazzi al rispetto delle identità di genere e della tolleranza e condannare con forza ogni forma di discriminazione. Cinquanta anni fa negli Stati Uniti furono organizzate le prime marce per i diritti degli omosessuali e l’allora capo della polizia di Los Angeles disse agli organizzatori che ‘per quanto mi riguarda, concedere loro il permesso di marciare sarebbe come concederlo a un gruppo di ladri e rapinatori’. Ecco, né ladri né rapinatori ma semplicemente persone come noi e come tutte e tutti. È questo l’insegnamento più grande che mi piacerebbe potessimo trasmettere ai nostri ragazzi e quello che vorrei tutti potessimo ricordare sempre di fronte a una bandiera arcobaleno”.
“È con estrema soddisfazione che accogliamo la decisione della Provincia di Pisa di celebrare questa giornata-simbolo del movimento LGBT+”, afferma Daniele Serra presidente di Pinkriot Arcigay Pisa “L’orgoglio e la visibilità sono temi molto cari alla nostra comunità, che quest’anno ha risentito particolarmente delle restrizioni dovute alla pandemia. Pensiamo alle persone LGBT+ bloccate all’interno di contesti famigliari non accoglienti o a tutte quelle che, già vittime di esclusione dal lavoro, si trovano oggi in gravi difficoltà economiche perché prive di tutele, tra queste le persone trans*, che sono oggi le più colpite. Un atto simbolico come quello di oggi è un messaggio di speranza per tutte le persone discriminate per il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere. È il segnale che le istituzioni e le associazioni sono presenti e lavorano insieme, come l’esperienza della rete READY dimostra, per costruire una società più inclusiva e accogliente”.