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“Entro la fine del mese i vari dipartimenti del nostro ateneo definiranno i loro piani di ripartenza e questo darà un quadro più chiaro sulla possibilità, da noi fortemente auspicata, di riportare gli studenti in aula già da settembre. In tal senso il nostro dialogo con il rettore Paolo Mancarella è costante e riteniamo costruttivo”.
Questo il commento di Francesco Mezzolla, responsabile Centro Storico di Confesercenti Toscana Nord, dopo l’ultimo contatto avuto con l’Università sulla questione della ripresa delle lezioni in presenza già da settembre. “Al Rettore avevamo chiesto un incontro urgente per capire le intenzioni dell’ateneo sulla riapertura delle aule. Immediata è stata la risposta del professor Mancarella che ci ha spiegato lo stato dell’arte.
L’ateneo – spiega Mezzolla – ci ha confermato come tutte le decisioni fin qui assunte dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione tengono conto di numerosi fattori, primi fra tutti, il rispetto della sicurezza e la salute pubblica. E allo stato attuale le norme sul distanziamento sociale riducono del 75% circa i posti aula a disposizione e questo, sempre secondo il Rettore, è il motivo principale per cui, una volta fatte le dovute valutazioni e simulazioni sui possibili scenari, gli organi si sono espressi per una ripartenza in presenza di alcune attività, tra cui laboratori didattici, attività pratiche e corsi delle lauree magistrali con un numero limitato di iscritti”.
Nel dialogo tra Confesercenti Toscana Nord e Rettorato lo spartiacque sarà il prossimo 30 giugno. “Termine fissato dall’Università entro il quale – dice ancora il responsabile Centro Storico dell’associazione – affinchè i vari dipartimenti, predispongano quelli che lo stesso Rettore ha definito i loro piani di ripartenza. Per questo il professor Mancarella ha anticipato che fisserà un incontro con noi i primi giorni di luglio per confrontarci numeri alla mano. Ringraziamo quindi il Rettore per l’impegno che si è preso e che conferma il rapporto costruttivo che in queste ore diventa fondamentale per risolvere il problema”. La conclusione di Francesco Mezzolla: “Parliamo a nome delle attività commerciali, dei pubblici esercizi, delle librerie e copisterie, fino alle agenzie immobiliari che hanno già subito decine e decine di disdette di affitti per studenti.
Pisa è legata a doppio filo alla sua università ed in un momento di lenta, lentissima ripresa, non può fare a meno degli studenti. Questo non vuol dire certo mettere avanti l’economia alla sicurezza e alla salute, ma la possibilità del tutto evidente di farle convivere. L’ateneo pisano ha tutte le carte in regola per organizzare una ripresa alla vita normale della sua didattica, facendo comunque convivere lezioni a distanza con quelle in presenza”.